domenica 10 maggio 2015

Egg Hunt!

Uno degli effetti collaterali della mia malattia è stato l' annullamento della festa del Vic, programmata per il 31 ottobre.
Il mio secondogenito, come ricorderete è nato in agosto ma ormai,  da due anni,  ho smesso di rallegrarmene.
Eh già, ora anche il biondino esige la sua brava festa con i compagni di classe e non gli basta più la distribuzione balneare di gelatine Carrefour.
Per la data il nostro ormai quasi ottenne si è orientato sulla ricorrenza di  Halloween, in linea con il suo animo crepuscolare.
Chiaramente il mio adorato marmocchio strampaloide non accetta un tema banale e sfruttato come l'horror stantio e scimmiottato che caratterizza la festa,  ma pretende che tutto sia declinato in chiave paleontologica e,  soprattutto, dinosauresca (a suo dire vero ed originale  leitmotiv delle celebrazioni di Ognissanti: "Mamma, nessuno è più morto di un dinosauro").
Ahimè però, quest'anno, per i ben noti problemi di salute di mammà, non è stato possibile organizzare l'agognato trattenimento (ero troppo impegnata a cercare di respirare).
Appena uscita dall'ospedale sono poi stata risucchiata nel vortice PAS per cui...ancora niente festa!
Insomma, rimanda e posponi siamo arrivati ad aprile.
A questo punto, vista la vicinanza delle feste pasquali, il tema appariva quasi obbligato. La nostra au pair canadese ha proposto, prima di reimbarcarsi su un volo diretto a Montreal, di organizzare una vera caccia alle uova.
Il Vic si è mostrato subito entusiasta per cui abbiamo accolto la mozione al volo.
Come ci ha spiegato la numero otto bis (au pair di ritorno) la tradizione canadese vuole che un gran numero di ovetti di cioccolata venga nascosto in un grande giardino e che la marmocchieria venga messa in libertà e li cerchi senza grandi sovrastrutture, genitoriali e non.
Ecco, diciamo che, nel nostro paese, la fama di originalità della famiglia Gamelli è sufficientemente consolidata senza che vi sia la necessità di trasformare venti graziosi bambinetti di seconda elementare in grufolanti segugi da trifola alla ricerca bramosa di cacao.
Abbiamo quindi optato per una sobria caccia al tesoro con indizi e bigliettini vari. L'organizzazione della vicenda, soprattutto per quel che concerne l'aspetto dinamico è stata affidata a un mio ex allievo, circostanza rischiosissima, soprattutto se si considera che, il baldo giovanotto, aveva debuttato con una bella insufficienza nella mia materia  (oh non ci crede proprio nessuno che le prof, tendenzialmente, non vengono dimesse dal TSO il giorno in cui prendono servizio e quando vedono un diciannovenne piegato a panino, tipo gobbo di Notre Dame,  non pensano a una lombo sciatalgia ma a un più prosaico bigliettino).
Il tardo adolescente ha però molto signorilmente messo una pietra sul passato, ha animato impeccabilmente e la festa è andata benissimo. I bimbastri hanno corso, trovato sacchettini e giocato come pazzi.
Devo segnalare un'unica criticità che, ormai da anni, ho avuto modo di osservare.
Perché le mamme sono così restie a dichiarare la partecipazione dei loro rampolli alle feste? Perché custodiscono questa notizia, ammettiamolo pure, abbastanza rilevante per la meschina organizzatrice dell'evento, con l'ermetico riserbo che dedicherebbero alle coordinate del luogo di ritrovamento del Sacro Graal? Perché, quando piombo nel gruppetto di genitrici fuori dalla scuola e domando, con il quieto garbo che mi caratterizza,  se, allora, Pierino, Anna, Lavinia e Bartolomeo interverranno alla festa,  vengo osservata con un misto di stupore e fastidio per l'indiscrezione della mia domanda? E perché ottengo di rimando solo risposte fumose con vaghi accenni a dentisti e partite di pallacanestro che però non è detto che pregiudichino la partecipazione, ma forse però....Perché nessuna madre sente il bisogno di sbottonarsi spontaneamente e di comunicarmi, verbalmente o tramite artifizi informatici se la loro progenie dovrà essere attesa o no?
Insomma, perché, ogni anno devo buttare nel secchio almeno un chilogrammo di torta di pasticceria o, al contrario, sciacquare i piatti di carta nella fontanella comunale perché gli invitati sono più numerosi del previsto?