martedì 26 novembre 2013

Bimbo saggio.

In occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, anche a Rivalta,  è  stato predisposto il simbolico allestimento con le scarpe rosse e vuote.
Tornando a casa da scuola ci passiamo davanti e il Vic mi chiede immediatamente spiegazioni.
Gli spiego che oggi è un giorno speciale in cui ci si augura che mai più  nessuna donna debba subire violenza o soprusi, specie da parte di chi ama.
Il Vic pare enormemente colpito dalle mie parole e riflette pensoso.
Alla fine delle sue elucubrazioni tutto serio mi comunica: "Sai mamma, io non picchierò  mai una donna....anche perchè  se le picchio tutte con chi mi fidanzo poi?"

lunedì 18 novembre 2013

Giornata internazionale della prematurità.

Il 17 novembre si celebra la giornata internazionale della prematurità, giunta quest'anno alla quinta edizione.
In Italia le associazioni che si dedicano a tematiche inerenti la prematurità hanno chiesto a diverse città di illuminare un monumento a scelta di violetto per sensibilizzare sull' argomento.
Anche Torino ha aderito e la Gran Madre è stata illuminata per tutta la sera.
Questa giornata non può non essere cara a chi, come me, ha tre figli prematuri su tre.
In effetti, come dissi all'ostetrica francese per me il bebè normal pesa meno di due chilogrammi.
Se penso alla prematurità le mille  immagini che si affastellano nella mia  mente hanno tutte Leli per protagonista.
Il lancinante mal di testa notturno e la corsa in ospedale.
Le dimissioni a patto che vada a fare un'ecografia di controllo l'indomani.
L'ecografista canino che mi dice che il mio bambino è troppo piccolo ed è senza dubbio trisomico.
La corsa verso il Sant' Anna (con schianto dell'ambulanza contro il muro dell' entrata).
Il ricovero immediato.
Le continue misurazioni di pressione da parte di un' infermiera, senza che mi fossero mai detti i valori.
Le iniezioni di cortisone per i polmoni.
La mia amica Laura che mi compra due paia di mutande (era troppo presto per avere una valigia).
Un altro medico che mi comunica che la gravidanza non può proseguire e che il mio bambino ha l' 80% di probabilità di salvarsi.
L' ultima ecografia dove, per la prima volta, si vede che è una femmina e il peso stimato è di circa 800 grammi.
Il parto cesareo con anestesia epidurale perché " Signora , lei mica la regge una totale"
La mia domanda" E' viva?"
La seconda domanda " Ma è poi una femmina?"
Risposta del ginecologo" Ah io non ho guardato".
Risposta del neonatologo " Si è una femmina ed è molto carina".
La scelta del nome, su cui pendevano ancora parecchie incertezze.
L'infermiera che ci domanda "Siete indecisi tra Valeria e Letizia? A me piace Letizia " e scrive Letizia.
Il saluto rapido mentre viene portata in terapia intensiva, la visione che ho di lei è quella di una minuscola cinesina con i capelli sparati.
Il pensiero che poi a me non sembra mica così piccola (capirò quanto sia lillipuziana in TIN, vedendola vicino agli altri neonati, peraltro manco colossi loro).
Il mio ricovero in rianimazione.
Il Pan che viene a trovarmi tutto allegro  dicendomi che Leli si è  stubata nei sotterranei.
Il Pan che, il giorno dopo è  profondamente abbattuto perchè  la bimbastra gli pare molto meno vitale del giorno prima.
La prima volta che l'ho vista, un'ora di pianto ininterrotto sull'incubatrice.
Il medico che ci dice che ha il pancino un po'  gonfio e noi a pensare "Ecchè sarà mai..." (e mica capiamo che ci sta avvertendo di una possibile nec).
Il monitor dono della fondazione Ezio Greggio.
Il palloncino ambu perennemente posizionato sopra il  tettuccio dell'incubatrice (e pure qui capiremo molto dopo quali implicazioni vi siano).
L'Italia che viene eliminata ai mondiali 2002 e a me, che mai mi sono interessata di calcio, pare un segno di pessimo auspicio.
Il sole che sembra sempre un po'spento.
La cartella clinica con il suo nome scritto in caratteri tutti appuntiti.
La nostra convinzione, al quattordicesimo giorno, che ormai il più  era fatto e che a breve ce la saremmo portati a casa (successivamente ho letto la storia di moltissimi bambini morti dopo un mese o più).
I vicini di  incubatrice che non ce l'hanno fatta.
Il trasferimento al Maria Vittoria per sottoporla al laser per la ROP.
Il prof. Anselmetti che ci dice con voce monocorde che ci sono 50 probabilità  su 100 che cada la retina e che quindi rimanga cieca o gravemente ipovedente.
Il dott Lorenzi che la opera a ferragosto e che esce dalla sala apposta per dirmi che un occhio è  in salvo e che ha pensieri positivi pure sull'altro.
Le altre tre operazioni necessarie per debellare la bestiaccia.
Il prof. Anselmetti che alle visite di controllo successive sembra un'altra persona: attento, loquace e spiritoso (ma quanta tensione gli procura avere nelle mani la vista di tutti i prematuri torinesi e non?)
I busti bronzei che avremmo voluto erigere ad Anselmetti e Lorenzi.
L'acquisto della prima tutina Prenatal.
Il ritorno al Sant'Anna con la speranza della scarcerazione imminente.
L'annuncio delle dimissioni.
Mamma riccia con quattro riccetti che mi attraversa la strada (e questo mi sembra un segno di ottimo auspicio).
Il mio primo post sul forum dei prematuri e l'inizio della mia carriera di pre-mamma.
Le due automobili con cui siamo andati a prenderla perchè  una ci pareva insufficiente per una bambina di ben 2200 grammi di peso.
Il saluto della dott. Gomirato, che ci rivela che lei ha sempre avuto un debole per Letizia  perchè  pure sua figlia si chiama così.
Il cappellino che non riusciamo a metterle per i suo pianti disperati.
L'arrivo a casa, dove ci aspetta mia madre che afferma "E' piccola ma perfetta".
Finalmente il sole che torna a splendere.
Leli nel suo cestinetto.
Il primo Natale e lei che sgrana gli occhi vedendo l'albero.
Il Pan che afferma sicuro "Non avrà  nessun problema, ha lo sguardo troppo sveglio"
Il vestitino rosso a pois bianchi , che avevo comperato nei saldi concomitanti il ricovero e che indosserà a Pasqua.
La sua prima frase, pronunciata a 13 mesi anagrafici e 10 corretti: "Mamma metti bimba lì" vedendo una giostra.
I periodici infarti alle visite di controllo: "è sorda, anzi ci sente,  è monorene, ah no ne ha due ma uno è ectopico".
Leli che parla prestissimo e benissimo.
La mattina in cui, svegliandomi , ho la sorpresa di trovarla seduta nel lettino.
Leli che fa amicizia anche con le pietre.
Leli che a tre anni,  in un ristorante, comincia a circuire un ragazzo (peraltro un BEL ragazzo) e torna tutta contenta al tavolo comunicandoci che quella con lui non è, come avremmo potuto erroneamente pensare la sua ragazza, ma solo un'amica.
La prima recita all'asilo.
La sua migliore amica Beatrice.
I suoi primi occhiali verdi e il suo sorrisone nell'inforcarli.
Il saggio di danza.
La prima vasca senza braccioli e senza salvagente.
La sua lettera a Gesù  Bambino con la richiesta di una sorellina.
Il suo saluto al Vic "Che bellooooooooooooooooooooooooooo il mio fratellino".
La lettera a Gesù  Bambino dove esprime una velata protesta per l'accaduto: "Veramente io avevo chiesto una sorellina".
Il primo giorno alle elementari con un enorme zaino Winx sulle spalle e due finestrelle al posto degli incisivi.
La sua tenacia nel superare i problemi di lettura.
La sua prima indimenticabile poesia (C'era un pisello monello con un cappello che incontrò una patata bagnata e abbronzata, le regalò una cintura dura buona per fare pittura").
Il suo quadro intitolato "Lo scoiattolo torna a casa"esposto alla mostra del castello.
La sua capacità di comprensione della lingua inglese.
Il suo amore per gli animali.
Il suo dispiacere nel lasciare le maestre delle elementari.
La caparbia richiesta di provare la terapia con l'ormone della crescita accettando senza fiatare l'iniezione giornaliera.
L'entusiasmo per la scuola media.
La gita con pernottamento in agriturismo e il broncio perchè è stato riesumato lo zaino delle Winx come bagaglio ed è stata obbligata a portarlo con gravissimo danno della sua immagine adolescenziale.
La prima richiesta di un capo di abbigliamento: le orride scarpe Blazer azzurro e (gulp) giallo fosforescente (estorte al Pan,l'uomo più avaro parsimonioso dell'Universo,  massimo rispetto figlia mia)
Insomma quanto è emozionante vedere la Gran Madre illuminata?


venerdì 15 novembre 2013

Aggiornamenti ormone della crescita.

La terapia di Leli procede fortunatamente con grande beneficio.
Martedì  il Pan si è  recato presso la divisione di auxologia del Regina Margherita per avere la prescrizione di un differente tipo di ormone, rispetto a quanto somministrato fino ad ora e frequentare il corso per apprendere ad utilizzare il relativo strumento di erogazione.
Il poveraccio ha atteso due ore nel corridoio, senza riscontri di alcun tipo fino a quando si è  magicamente materializzato un  informatore medico scientifico che gli ha insegnato come caricare la nuova penna.
La scelta era obbligata, finora abbiamo utilizzato l'ormone più  costoso in circolazione, contando molto su omaggi e restituzioni, ma ora non possiamo reggere una spesa così  elevata (si parla di più  di 350 euro a fiala).
Per l'altra tipologia di medicinale viene indicato, come prezzo di listino, 250 euro. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una farmacista che si interessasse al nostro caso e l'abbiamo potuto acquistare a 200 euro, con la speranza di ottenere un ulteriore sconto per ordini consistenti.
Certo, sarà  comunque un salasso, dato che una fiala dura una settimana.
Mi spiace inoltre cambiare perchè  la penna precedente era di più  facile utilizzazione con un meccanismo a mio parere più  intuitivo, infatti Leli si faceva le iniezioni in autonomia.

Ospiti.

Oggi abbiamo invitato Jacopo,  un simpaticissimo amico del Vic a casa.
Dopo aver lungamente colorato T- Rex in gesso e avere smontato tutta casa il giovane Jacopo mi si avvicina e mi dice: "Sai Vic è  abbastanza bravo a scuola ma secondo me il maestro lo sgrida troppo. E' vero che lui si DISTRA facilmente...

lunedì 11 novembre 2013

Dino-party


Il 30 ottobre abbiamo tardivamente festeggiato il compleanno del Vic con un Dino-Party, vista la sua immensa passione per i preistorici rettili.
 Le nostre feste in genere si caratterizzano per il numero degli invitati, o ne vengono pochissimi o ne vengono tantissimi. Il settimo compleanno di Leli, in questo senso,  fu una quasi tragedia.
Nostra figlia  era stata lungamente assente da scuola a causa della varicella, non aveva consegnato gli inviti direttamente e, forse per questo, vennero pochissimi bambini. Ancora oggi l'esperienza viene ricordata con accorato cordoglio.
 Per evitare il ripetersi di una tale onta mi sono tenuta larga con gli inviti, estendendoli a ex compagni dell'asilo, bambini dell'altra classe, amici di JF, fratelli e cuginetti vari. Ecco, questa volta si è presentato il caso B e sono venuti in tantissimi. Ma proprio tanti, tanti, si aveva l'impressione di una fiumana incontrollabile di minorenni.
 Il Pan, adducendo improrogabili e indifferibili impegni lavorativi, non ha presenziato all'evento (e giurerei proprio di averlo visto allontanarsi con un saltello di giubilo).
Come vedete le torte erano a tema: la prima è un cheesecake alla Nutella con decoro in cioccolato bianco. Tecnica semplicissima, si pone un foglio di carta forno sopra la sagoma da riprodurre e si ricalca con una siringa ripiena di cioccolato.
 La seconda aveva una base spongecake ripiena di crema Rocher e copertura di pasta di zucchero poggiante su crema ganache al cioccolato. Certo, era tutt'altro che perfetta, ma al Vic è piaciuta moltissimo (e ovviamente questa è la cosa importante). Mai più però mi farò persuadere a riprovare la pasta di zucchero setosa.
 Ho cercato di predisporre altri stuzzichini a tema: T-Rex e triceratopi di pasta sfoglia (stampini acquistati su Amazon)
 Anche per le attività ludiche ho seguito lo stesso filo logico. Avevo pensato di proporre ai bambini:
 1) Caccia alle uova e ai fossili di dinosauro (ho spiegato in un post precedente come ho confezionato le uova, per i fossili ho utilizzato degli stampini che ci avevano regalato quest'estate, riempiti con gesso). La Number Seven ha nascosto i reperti nel parco del monastero di Rivalta (dove è collocata la sala utilizzata per la festa) e la marmocchieria si è attivata per la ricerca.
 2) Le coppie di dinosauri: avevo stampato e plastificato delle flash cards a tema e intendevo distribuirle in maniera casuale, diffondere della musica, per poi chiedere ai bambini di ricostituire le coppie all'arrestarsi della musica. Mi sembrava carino ma i bambini non ne hanno voluto sapere e, forti della loro supremazia numerica, hanno boicottato l'attività.
 3) Le pignatte (uova di dinosauri pure queste): sono state molto gradite ma, a un certo punto, ho dovuto tirarle giù e lacerarle io stessa, perchè altrimenti i teneri virgulti si ammazzavano.
 4) Attacca la coda del dinosauro. La bellissima sagoma era stata dipinta dalla Numero Uno, artisticamente molto versata. I bambini però erano così sovraeccitati che non ho manco ipotizzato di poter proporre un'attività così posata.
 Insomma gli invitati sono rimasti allo stato brado per quasi due ore consecutive ma malgrado ciò, anzi forse proprio per questo, la festa è stata un successone. Ancora oggi, all'uscita da scuola, mi è stato chiesto quando intendo organizzare un'altra festa.
 C'è stato pure un momento di suspence alla fine. La Number Seven, la Numero Uno e la sottoscritta, stavano riassettando la sala attorniate dai legittimi rampolli di casa Gamelli quando si presenta un papà reclamando il suo erede.
PANICO!!! I bambini erano finiti da mezz'ora abbondante.
Si è poi fortunatamente scoperto che il giovanotto era stato raccattato da una mamma vicina di casa su precisa richiesta della genitrice (che evidentemente non aveva ritenuto di dover avvisare il coniuge).
 Con questo post partecipo al concorso di idee di Creamamma - Feste per bambini

domenica 10 novembre 2013

Rivendicazioni serali.

Il Pan, che sa di doversi far perdonare la diserzione della passata settimana, ha diligentemente sparecchiato la tavola e sgombrato il lavandino da vasellame vario. Dopo pochi istanti sopraggiungo io che, distrattamente, appoggio nelle vasche del lavello lo stampo da cui ho appena estratto il plumcake zucca e cioccolato bianco (non male per inciso). La reazione del Pater familias è immediata e sdegnosa: " Ma insomma! Mi sento come fossi Cenerentola e tu una delle sorellastre." Non sapendo quale spiegazione psicoanalitica dare a questo intreccio di ruoli e legami familiari mi riscuoto e immediatamente ripongo la teglia in lavastoviglie.

Lo so, lo so...

Parecchie persone mi hanno chiesto come è poi andato il dino-party. La festa è andata bene e nelle bozze giace l'impalcatura di un futuro post dedicato all'evento. Al momento però non sono ancora riuscito a terminarlo, dato che definire convulse queste settimane è poco. Come sapete ho dovurto preparare nove (e sottolineo nove) piani di lavoro. Una ventina di pagine dove ho dovuto descrivere le classi, (gli allievi partecipano/ non partecipano alle attività proposte, organizzano/ non organizzano in modo autonomo il proprio tempo e lavoro, comprendono o no il significato dei messaggi verbali e scritti, prestano attenzione discontinua, comprendono e utilizzano linguaggi specifici, vanno guidati nel lavoro....),descrivere le finalità generali della disciplina (sapete che sfuggono pure a me?),analizzare le competenze, le abilità e le conoscenze che mi riprometto di far acquisire agli allievi (la differenza tra le tre cose , per chi come me insegna filosofia, è sempre assai sfumata) e infine evidenziare i contenuti che intendo presentare durante l'anno scolastico con l'indicazione della scansione temporale. Qui già so di vivere una menzogna, la riforma ha diminuito le mie ore e dilatato enormemente la programmazione. Impensabile che io arrivi a trattare, decentemente o no, Hegel. Al momento però lo devo dare per certo. Alla fine di questi soffertissimi elenchi devo anche compilare le sezioni dove analizzo nel dettaglio come intendo far recuperare le insufficienze ai miei allievi (manco li ho ancora sentiti tutti, grazie al formidabile registro elettronico, tendenzialmente non so quasi abbinare i visi ai cognomi) Insomma, riassumendo: Arghhhhhhhhhhhhh A ciò si aggiungono i consigli di classe aperti ai genitori con rientro presso la mia abitazione alle ore 20, i consigli di classe nelle scuole di Leli e di Vic, la stesura di verifiche sommative e non, la correzione delle medesime, feste di compleanno altrui e visite mediche varie. Ciliegina sulla torta la defezione del Pan che, privo di remore e con lo sguardo sereno e scevro da preoccupazioni ci ha salutato amabilmente per partire con destinazione Cracovia. Per lavoro dice lui... Comunque giurerei di averlo visto sogghignare all'areoporto

mercoledì 6 novembre 2013

At school.

Da quando ospitiamo au pair anglofone ho sempre chiesto alle scuole, elementare e d'infanzia , frequentate dai bimbastri, se volevano riservare un piccolo spazio alle ragazze, per qualche ora, in modo da permettere a tutti i bambini di familiarizzare con le diverse pronunce dell'inglese. Devo dire di aver sempre trovato molte resistenze, alla scuola d'infanzia addirittura non mi hanno mai risposto (ho poi saputo da un'altra mamma, evidentemente più addentro, che l'ipotesi non era stata neanche vagliata per non dover ampliare i termini assicurativi). Alle elementari ci eravamo andati vicino, quando soggiornava presso di noi la ragazza sudafricana con doppio passaporto (italiano). La maestra si disse convinta che avere la cittadinanza italiana avrebbe potuto agevolare le varie pratiche burocratiche e fece domanda al dirigente scolastico. La cosa però non andò in porto. Fu praticamente l'unica esperienza negativa con un'au pair, la labile fanciulla disparve furtivamente nel cuore della notte e con lei l'opportunità per i bimbi di fare un po' di conversazione in inglese. Questa volta, confidando nella disponibilità della Numero Sette e nel suo ottimo carattere, ho nuovamente sciorinato la proposta nel corso di un consiglio di classe. Sono rimasta stupefatta dalle reazioni degli altri genitori, erano i primi a porre difficoltà su difficoltà: "A scuola non può entrare nessuno che non sia un insegnante" (certo, infatti noi siamo qua, incastrati in banchetti alti 80 cm in virtù dei nostri meriti accademici) "Ci vuole un'assicurazione costosissima che costerà qualche centinaio di euro (ellapeppa, non contavo di farle praticare sport aerei nel corridoio della scuola elementare Duchessa Anna D'Aosta). E se cadesse? E se si fulminasse? Se avesse un ictus, un infarto? (faccio presente che l'inglesina ha 18 anni ed è bianca, rosea e in perfetta salute). Insomma a volte siamo i primi ad adagiarci supinamente e a cullarci nel "Non si può". Come sapete però io sono un martello pneumatico a forma di donna per cui sono riuscita ad estorcere, al maestro di italiano e inglese della classe, il permesso di inoltrare al dirigente scolastico la richiesta per permettere alla N7 di assistere(a titolo gratuito per Domineddio!)alle lezioni in lingua inglese. Nonostante tutti i nefasti vaticini, l'autorizzazione è arrivata e, bisogna dire, neanche in tempi lunghissimi. La Number Seven ha pertanto iniziato la sua carriera di english teacher. Il Vic stamattina era eccitatissimo, comntinuava a saltellare urlando "La Numero setteeeeeeeeeeeeeeee oggi verrà alla mia scuola, così pure i miei compagni impareranno l'inglese"(temo che questa affermazione, lungi dall'essere uno slancio di generosa condivisione, rivelasse un fondo di felice sadismo nel vedere pure gli altri impegnati nella faticosa attività della conversation). Oggi quindi, nelle ore pomeridiane, la classe prima A ha potuto beneficiare di quella che è, a mio parere, una spendida opportunità. La N7 è tornata a casa felicissima riportando l'entusiasmo e l'affetto dei piccoli. Ha riferito di aver fatto alcuni dialoghi di saluto e presentazione e di aver letto in classe, la grande passione letteraria del Vic, una serie di libricini di Nick Sharrat in rima: "A Croc with a clock", "A giraffe in a scarf", "A bear with a pear""A Kangaroo in a canoe". Insomma con un minimo di faccia tosta spesso si ottiene molto...