domenica 10 novembre 2013

Lo so, lo so...

Parecchie persone mi hanno chiesto come è poi andato il dino-party. La festa è andata bene e nelle bozze giace l'impalcatura di un futuro post dedicato all'evento. Al momento però non sono ancora riuscito a terminarlo, dato che definire convulse queste settimane è poco. Come sapete ho dovurto preparare nove (e sottolineo nove) piani di lavoro. Una ventina di pagine dove ho dovuto descrivere le classi, (gli allievi partecipano/ non partecipano alle attività proposte, organizzano/ non organizzano in modo autonomo il proprio tempo e lavoro, comprendono o no il significato dei messaggi verbali e scritti, prestano attenzione discontinua, comprendono e utilizzano linguaggi specifici, vanno guidati nel lavoro....),descrivere le finalità generali della disciplina (sapete che sfuggono pure a me?),analizzare le competenze, le abilità e le conoscenze che mi riprometto di far acquisire agli allievi (la differenza tra le tre cose , per chi come me insegna filosofia, è sempre assai sfumata) e infine evidenziare i contenuti che intendo presentare durante l'anno scolastico con l'indicazione della scansione temporale. Qui già so di vivere una menzogna, la riforma ha diminuito le mie ore e dilatato enormemente la programmazione. Impensabile che io arrivi a trattare, decentemente o no, Hegel. Al momento però lo devo dare per certo. Alla fine di questi soffertissimi elenchi devo anche compilare le sezioni dove analizzo nel dettaglio come intendo far recuperare le insufficienze ai miei allievi (manco li ho ancora sentiti tutti, grazie al formidabile registro elettronico, tendenzialmente non so quasi abbinare i visi ai cognomi) Insomma, riassumendo: Arghhhhhhhhhhhhh A ciò si aggiungono i consigli di classe aperti ai genitori con rientro presso la mia abitazione alle ore 20, i consigli di classe nelle scuole di Leli e di Vic, la stesura di verifiche sommative e non, la correzione delle medesime, feste di compleanno altrui e visite mediche varie. Ciliegina sulla torta la defezione del Pan che, privo di remore e con lo sguardo sereno e scevro da preoccupazioni ci ha salutato amabilmente per partire con destinazione Cracovia. Per lavoro dice lui... Comunque giurerei di averlo visto sogghignare all'areoporto

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