giovedì 8 maggio 2014

Ci vorrebbe un'au pair...

Decisamente!
L'organizzazione familiare sta andando inderogabilmente a rotoli.
Pressata da mille millanta impegni, adempimenti, attività, visite, lezioni comincio a perdere colpi in maniera esponenziale.
Ieri ad esempio, il mio secondogenito è  finalmente ritornato a scuola dopo una settimana di convalescenza.
Già  organizzarmi per sottoporlo alla visita del chirurgo, il giorno prima, era stato folle, tre figli, tre attività  diverse a tre diversi capi della provincia (tra  l'altro, ma che diavolo avevo in mente quando ho scelto le occupazioni  per i bimbastri? Il prossimo anno danza e decoupage per tutti, gli unici corsi nelle immediate vicinanze della nostra abitazione).
Già  provata dallo sforzo organizzativo del giorno precedente ho stancamente raccattato libri e quaderni del biondino, ho fedelmente riposto tutto nel suo dinosauresco zaino aggiungendo una merendina (comperata, comperata!) e ho spedito il tutto a scuola con il Pan.
Mentre stavo pregustando l'oretta di vacanza che mi spetta il mercoledì (entro alle dieci a scuola, caso unico) vengo raggiunta da una telefonata allarmata del Pan: "Ma tu sapevi che c'era la gita?"
Arghhhhhhhhhhhhhhhhhhh, Oddio! Assolutamente no! l'avviso si sarà  perso nel marasma di frutta marciulescente e sorpresine mutilate degli ovetti che permea la cartella del Vic.
Il nostro secondogenito quindi è  arrivato venti minuti in ritardo sull'orario dell'appuntamento, ha  un pesante fardello pieno di libri invece dell'agile zainetto che esibiscono i compagni, non ha ricambi di nessun tipo, non è  vestito a cipolla e soprattutto, ORRORE, non ha il fatidico pranzo al sacco.
Il pranzo al sacco, già  normalmente è  un banco di prova che fa tremare le vene del polso a mamme molto meno basic della sottoscritta.
"Io utilizzo solo pane di segale da me personalmente impastato. Guarda, è  praticissimo, la sera prima unisci farina di segale, manitoba, malto, pasta madre e due cucchiai di olio extravergine di oliva spremuto a freddo di Fubbiano, lo lavori per un due orette poi lo fai riposare per la notte e al mattino è  sufficiente alzarsi  alle quattro e infornare..."
"Ah io non capisco come si possa dare merendine confezionate, io autoproduco dei deliziosi muffin di carote, mandorle biologiche sgusciate al naturale e miele grezzo, Giangiacomo ne va pazzo..."
"Pensa che ci sono mamme che non danno neanche un briciolo di frutta o verdura, cosa ci vuole ad incartare singolarmente una trentina di pomodorini pachino IGP? Se il bambino gradisce si possono anche proporre confit..."
"Anche le fragole sono molto versatili, una volta che uno le lava, le asciuga ad una ad una, le affetta sottilmente, le condisce con un'idea di zucchero di canna integrale, biologico dell'Ecuador e le distribuisce in un contenitore a tenuta stagna cosa altro c'è  da fare?"
Ecco, insomma, già  normalmente sono poco competitiva ma temo, questa volta, di aver stravinto il titolo di madre degenere dell'anno.
Due minuti dopo vengo raggiunta dalla telefonata della mamma rappresentante (ovviamente mamma casalinga perfect,  organizzatrice indefessa): "Ti sei mica dimenticata della gita? Desideri provvedere personalmente alla refezione di Vittorio, immagino? Sai, io non conosco i suoi gusti, eventualmente puoi raggiungere il pullman alla Mandria, stanno partendo proprio ora.."
Arghhhhhhhhhhhhhh Mamma perfect rappresentante,so che tua figlia avrà  qualcosa di preparato in casa, dall'altissimo valore nutritivo, pienamente calibrato sul suo fabbisogno calorico e avvolto con cura in un tovagliolo di candido lino ma abbi pietà di una povera genitrice  sfati!"
Alle dieci devo varcare la soglia della classe!
Devo dire che la solidarietà  femminile esiste.
"...Oppure va bene se gli compro tre euro di pizza bianca e una bottiglietta di acqua naturale?"

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