Oggi vi parlo di un'altra amica adolescenziale, Bri.
Bri è un'irlandese purosangue e vive giustappunto in Irlanda.
Approdò a casa mia in un piovoso pomeriggio di ben ventisei anni fa (brrrr),sospinta da giri familiari vari. Inizialmente doveva fermarsi a cena, poi per la notte, poi portò il pianoforte...insomma fu nostra graditissima ospite per tutto l'anno scolastico, poi per l'estate successiva (quella di Italia 90) e in seguito per corsi e ricorsi vari.
Per un certo periodo si fidanzò pure con Giacomo Gemelli, mio grande amore liceale, per dire la sintonia...
Io ero una figlia unica iraconda e malmostosa e la Bri fu veramente un faro nel mio ingarbugliamento esistenziale. Probabilmente quanto di più simile a una sorella io abbia mai avuto.
Va da sé che una simile amicizia non può in alcun modo estinguersi. Ho plurime volte perso i suoi contatti (specie nei tristi periodi ante facebook), ma sono sempre riuscita a recuperare. Ricordo ancora l'interminabile telefonata a un gentilissimo centralinista che prese in esame tutti gli O'Connor di Dublino (e non erano pochi) per permettermi di ritrovare il suo numero.
Ora l'elettronica ci viene incontro e riusciamo a sentirci almeno settimanalmente e in effetti ho molti più rapporti con lei che con la mia vicina di casa.
La lontananza (e la cronica mancanza di pecunia da ambo le parti) ci ha però, in questi anni, impedito una frequentazione dal vivo. Il nostro ultimo incontro risaliva al tredici giugno 2004 (non ho bisogno di spiegare allo zoccolo duro dei miei lettori l'evento associato a tale data).
Dico "risaliva" non a caso.
La Bri è, proprio come me, felice mamma di un tryptich. Lei però ha saggiamente schivato il cromosoma y per cui ha tre deliziose young girls (una di nove anni e due gemelle di sette).
Laprof quindi si è chiesta perché non rinverdire i fasti passati offrendo al contempo nuove opportunità linguistiche alla figliolanza o almeno a parte di essa.
Detto fatto abbiamo impacchettato Leli e bagagli e spedito il tutto in Irlanda.
La preadolescente è stata accompagnata all'andata dal Pan e ripresa due settimane dopo dalla sottoscritta.
Per dovere di cronaca devo segnalare un piccolissimo intoppo verificatosi nell'impeccabile macchina organizzativa Gamelli.
Laprof è riuscita a perdere la sua carta di identità (unico documento posseduto) nei circa quindici metri che intercorrono tra il gabbiotto del controllo passaporti e il duty free di Milano Malpensa.
La Paella nella foto rappresenta l'ultimo atto di un soggiorno meraviglioso e estremamente proficuo per Leli.
In un prossimo post descriverò nel dettaglio le sue attività.
L'esperienza con le au pair volge ormai al termine, per ragioni logistiche e pecuniarie e mi sa che il prossimo anno sarà l'ultimo e credo che questo sarà il naturale prosequio del percorso anglofono.
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