Laprof non sta vivendo il suo momento migliore.
Come è noto frequenta il PAS, ha iniziato a lavorare e non ha uno straccio di au pair.
Ecco, in effetti il problema del lavoro al momento si è risolto. Lo scorso mercoledì, infatti, appena uscita da scuola, mentre ero ferma al semaforo sono stata tamponata da un baldanzoso giovanotto alla guida di un fiammante Cayenne. La mia Punto vetusta, il mio collo e una mia costola ne hanno fatto le spese.
Al momento quindi sono a casa, sofferente e gemente, ma non già dispensata dai miei doveri universitari.
In questo momento poi ho un problema particolarmente assillante; per essere esonerata dalla frequentazione di svariati corsi trasversali ho bisogno di una stampata, intestata, attestante il mio percorso SISS e soprattutto le votazioni ottenute ai tempi. Peccato che sul sito dell'Università nella pagina del mio curriculum, detti esami appaiano superati soltanto con la dicitura "idoneo".
In più debbo assolutamente produrre svariate unità didattiche nelle più differenti materie.
I miei figliuoli sono, in questo frangente, di grandissimo aiuto, aspetto a breve che un sismografo registri gli effetti della loro incessante attività (o alternativamente che la vicina Santasubito mi denunci per sopraggiunto burn out acustico).
Insomma, oggi, mentre mi deliziavo con l'onomastica Pirandelliana avevo bisogno che le tre creature, che ho incautamente generato, stessero buone, zitte e poco richiedenti.
Cosa non facile, ammetto.
Collegandomi al percorso che sta facendo la Numero Diecivirgolacinque in questo periodo (la casa, ambienti e suppellettili), ho cercato ispirazione su un sito che è sempre una bella risorsa: www.ingleseprecoce.it e, seguendo sono stata reindirizzata su un graziosissimo sito,dove ho trovato un'ancor più graziosa casetta da ritagliare e incollare.
Certo i termini non sono moltissimi ma dopo si può ampliare il gioco con mobiletti e piccoli personaggi.
Fortunatamente Leli era in vena buona e creativa per cui ha magistralmente seguito i suoi fratelli nella fase di taglio, confezionamento e gioco successivo.
La mia ex bimbastra diventa ogni giorno più in gamba!
Per chi volesse imitarci potete trovare lo schema qui
domenica 26 ottobre 2014
sabato 11 ottobre 2014
Lettura in inglese.
Il post sulla lettura in francese ha avuto un grande successo, direi dunque che è ora di creare il suo omologo per l'inglese.
Come si insegna a leggere in inglese ai bambini?
La questione è molto complessa.
L'inglese, a differenza dell'italiano, non è una lingua trasparente per cui il processo di apprendimento della letto-scrittura è profondamente diverso. Non si fa l'infinita serie di sillabazioni ad esempio (anche perchè non sempre a un fonema corrisponde un suono univoco) ma neppure si può ipotizzare di partire con un metodo globale dove vengono presentate al bambino brevi frasi.
Non a caso la maggioranza dei corsi di inglese per bambini si fondano esclusivamente sulla modalità orale (L'Helen Doron non fa eccezione)
Insomma ho subito compreso di non essere minimamente in grado, non solo di definire un percorso idoneo all'apprendimento, ma neanche di aiutare e seguire il trittico una volta che tale processo si sia avviato (come faccio per il francese).
Delego quindi integralmente l'attività all'au pair.
Qui però subentrano alcuni problemi
1) Non tutte le au pair hanno conoscenze didattiche.
2)Spesso non abbiamo l'au pair
3)Spessissimo il bittico (Vic in particolare) fa ostruzionismo passivo (talora pure attivo).
Parlo di bittico non a caso, JF, stante la sua giovane età non è ancora coinvolto nelle lezioni dato che, come ho già scritto, ritengo che l'avvio alla letto - scrittura debba avvenire nella lingua madre dei bambini.
Datosi che JF vive ancora nelle felici nebbie dell'ignoranza alfabetica non è stato ancora indotto a fare la conoscenza con la fonetica inglese.
Il problema della lettura è però molto importante.
In Francia ho avuto modo di osservare che il momento in cui la figliolanza ha veramente spiccato il volo nella conoscenza linguistica e soprattutto nell'ampliamento del lessico, è stato proprio quando ha cominciato a leggere in autonomia. Gli stimoli a quel punto diventano infiniti: gli avvisi sulla spiaggia, i nomi dei prodotti nei supermercati, le insegne dei negozi,i menu ai ristoranti, i depliant informativi, le pubblicità, i fumetti...
Insomma che deve fare una disgraziata madre di famiglia a questo punto? Tra l'altro come sapete siamo in pieno punto due quindi il fardello grava unicamente sulle mie povere spalle (già provate da una supplenza in Torino centro e dall'inizio del PAS).
Al momento essenzialmente mi avvalgo di un sito meraviglioso:
http://readingeggs.co.uk/
Vi invito veramente a provarlo, potete farlo gratuitamente per due settimane.
All'inizio si può scegliere se far fare una sorta di "esame" al proprio bambino per valutare meglio le sue abilità o se iniziare da capo.
Nel nostro caso Leli ha fatto l'esamino e quindi ha completamente saltato la parte di presentazione delle singole lettere, mentre Vic ha iniziato da capo (una ripassatina comunque non gli fa male).
Il gioco era così accattivante che anche JF ha chiesto a gran voce, e ottenuto, di partecipare.
Ci sono diverse sezioni, molto interessante è quella dei libri. Come tutte le mamme sanno, il capitolo di spesa dedicato ai libri è impressionante e, oltretutto, si implementa di mese in mese. Qui invece si ha la possibilità di visionare e ascoltare dei libricini, con difficoltà e lessico adeguati al livello cui si è arrivati. Alla fine viene anche proposto un piccolo test di comprensione.
Ogni volta che si legge un libro e si passa un test si ottiene una ricompensa in uova. Onestamente non ho presente a cosa porterà il possesso di questa enorme quantità di uova ma al momento la cosa sta motivando il trittico a dismisura.
La sezione dedicata alla fonetica si articola in un percorso a tappe. Ogni suono corrisponde a una tappa. le attività proposte sono molteplici e di crescente difficoltà e, anche qui, uova a profusione.
Nella sezione matematica non sono ancora entrata, mi riservo di farlo nei prossimi giorni.
Ogni bambino ha il suo profilo ove si possono monitorare i progressi e l'età indicativa di lettura raggiunta
Il costo è abbastanza contenuto: 39 euro per un anno per il primo bambino e 19 per ogni successivo iscritto.
Come si insegna a leggere in inglese ai bambini?
La questione è molto complessa.
L'inglese, a differenza dell'italiano, non è una lingua trasparente per cui il processo di apprendimento della letto-scrittura è profondamente diverso. Non si fa l'infinita serie di sillabazioni ad esempio (anche perchè non sempre a un fonema corrisponde un suono univoco) ma neppure si può ipotizzare di partire con un metodo globale dove vengono presentate al bambino brevi frasi.
Non a caso la maggioranza dei corsi di inglese per bambini si fondano esclusivamente sulla modalità orale (L'Helen Doron non fa eccezione)
Insomma ho subito compreso di non essere minimamente in grado, non solo di definire un percorso idoneo all'apprendimento, ma neanche di aiutare e seguire il trittico una volta che tale processo si sia avviato (come faccio per il francese).
Delego quindi integralmente l'attività all'au pair.
Qui però subentrano alcuni problemi
1) Non tutte le au pair hanno conoscenze didattiche.
2)Spesso non abbiamo l'au pair
3)Spessissimo il bittico (Vic in particolare) fa ostruzionismo passivo (talora pure attivo).
Parlo di bittico non a caso, JF, stante la sua giovane età non è ancora coinvolto nelle lezioni dato che, come ho già scritto, ritengo che l'avvio alla letto - scrittura debba avvenire nella lingua madre dei bambini.
Datosi che JF vive ancora nelle felici nebbie dell'ignoranza alfabetica non è stato ancora indotto a fare la conoscenza con la fonetica inglese.
Il problema della lettura è però molto importante.
In Francia ho avuto modo di osservare che il momento in cui la figliolanza ha veramente spiccato il volo nella conoscenza linguistica e soprattutto nell'ampliamento del lessico, è stato proprio quando ha cominciato a leggere in autonomia. Gli stimoli a quel punto diventano infiniti: gli avvisi sulla spiaggia, i nomi dei prodotti nei supermercati, le insegne dei negozi,i menu ai ristoranti, i depliant informativi, le pubblicità, i fumetti...
Insomma che deve fare una disgraziata madre di famiglia a questo punto? Tra l'altro come sapete siamo in pieno punto due quindi il fardello grava unicamente sulle mie povere spalle (già provate da una supplenza in Torino centro e dall'inizio del PAS).
Al momento essenzialmente mi avvalgo di un sito meraviglioso:
http://readingeggs.co.uk/
Vi invito veramente a provarlo, potete farlo gratuitamente per due settimane.
All'inizio si può scegliere se far fare una sorta di "esame" al proprio bambino per valutare meglio le sue abilità o se iniziare da capo.
Nel nostro caso Leli ha fatto l'esamino e quindi ha completamente saltato la parte di presentazione delle singole lettere, mentre Vic ha iniziato da capo (una ripassatina comunque non gli fa male).
Il gioco era così accattivante che anche JF ha chiesto a gran voce, e ottenuto, di partecipare.
Ci sono diverse sezioni, molto interessante è quella dei libri. Come tutte le mamme sanno, il capitolo di spesa dedicato ai libri è impressionante e, oltretutto, si implementa di mese in mese. Qui invece si ha la possibilità di visionare e ascoltare dei libricini, con difficoltà e lessico adeguati al livello cui si è arrivati. Alla fine viene anche proposto un piccolo test di comprensione.
Ogni volta che si legge un libro e si passa un test si ottiene una ricompensa in uova. Onestamente non ho presente a cosa porterà il possesso di questa enorme quantità di uova ma al momento la cosa sta motivando il trittico a dismisura.
La sezione dedicata alla fonetica si articola in un percorso a tappe. Ogni suono corrisponde a una tappa. le attività proposte sono molteplici e di crescente difficoltà e, anche qui, uova a profusione.
Nella sezione matematica non sono ancora entrata, mi riservo di farlo nei prossimi giorni.
Ogni bambino ha il suo profilo ove si possono monitorare i progressi e l'età indicativa di lettura raggiunta
Il costo è abbastanza contenuto: 39 euro per un anno per il primo bambino e 19 per ogni successivo iscritto.
venerdì 10 ottobre 2014
Stickers e flashcards.
Come sanno tutte le host mum, perché la presenza dell'au pair sia proficua, è necessario acquistare qualche quintalata di materiale ludico e didattico.
Le occasioni di dialogo tra un cinquenne e una ventenne infatti non sono poi così tante, in assenza di un'attività condivisa.
Io sono quindi sempre alla ricerca di spunti utili (probabilmente il signor Amazon tiene la mia foto e soprattutto il mio numero di carta di credito tra i suoi affetti più cari).
In questo periodo poi è , per noi, essenziale ottimizzare i tempi visto che, dopo la prematura partenza della numero Dieci, non ho trovato altra soluzione che subappaltare, per sole due ore alla settimana, l'au pair in forza presso una famiglia amica.
Due ore però sono pochine e, la scarsità di tempo, rende impossibile l'interazione nelle normali attività quotidiane.
Visto che ho chiesto alla Numero Diecivirgolacinque di lavorare un pochino sulle preposizioni di luogo ho correttamente investito una decina di euro nell'acquisto di queste validissime flashcards
Il gioco con le flash cards è, per i bambini, uno dei più entusiasmanti e utili. I miei potrebbero ripeterlo migliaia di volte, senza mai stancarsi.
Queste carte sono veramente fatte bene, i disegni non lasciano adito a dubbi e la preposizione ha il giusto risalto nello spazio bianco. Sia Leli che Vic ormai le scrivono senza errori ortografici.
Per il giovanissimo Gamelli invece ho preso gli stickers Usborne.
Anche questi sono una certezza. Molto ben fatti, stimolano enormemente l'acquisizione di lessico specifico.
Questi sono la versione per bimbi piccoli quindi le didascalie sono semplici, brevi e lineari. Nella versione per "grandi" le informazioni sono più complesse e sopra ogni adesivo è scritto il nome dell'oggetto raffigurato (molto utile per mamme non propriamente madrelingua)
Come al solito mi scuso per la qualità delle foto, con il tablet non riesco a fare di meglio, temo che le mie abilità in tal senso siano molto limitate.
C`e il vantaggio che io, a differenza della maggior parte degli altri blogger, non ho assolutamente l'assillo che qualcuno possa potermi rubare le pregevolissime immagini che uso, per cui non devo affaticarmi a siglare, firmare o rendere inviolabili i prodotti del mio estro artistico.
Le occasioni di dialogo tra un cinquenne e una ventenne infatti non sono poi così tante, in assenza di un'attività condivisa.
Io sono quindi sempre alla ricerca di spunti utili (probabilmente il signor Amazon tiene la mia foto e soprattutto il mio numero di carta di credito tra i suoi affetti più cari).
In questo periodo poi è , per noi, essenziale ottimizzare i tempi visto che, dopo la prematura partenza della numero Dieci, non ho trovato altra soluzione che subappaltare, per sole due ore alla settimana, l'au pair in forza presso una famiglia amica.
Due ore però sono pochine e, la scarsità di tempo, rende impossibile l'interazione nelle normali attività quotidiane.
Visto che ho chiesto alla Numero Diecivirgolacinque di lavorare un pochino sulle preposizioni di luogo ho correttamente investito una decina di euro nell'acquisto di queste validissime flashcards
Il gioco con le flash cards è, per i bambini, uno dei più entusiasmanti e utili. I miei potrebbero ripeterlo migliaia di volte, senza mai stancarsi.
Queste carte sono veramente fatte bene, i disegni non lasciano adito a dubbi e la preposizione ha il giusto risalto nello spazio bianco. Sia Leli che Vic ormai le scrivono senza errori ortografici.
Per il giovanissimo Gamelli invece ho preso gli stickers Usborne.
Anche questi sono una certezza. Molto ben fatti, stimolano enormemente l'acquisizione di lessico specifico.
Questi sono la versione per bimbi piccoli quindi le didascalie sono semplici, brevi e lineari. Nella versione per "grandi" le informazioni sono più complesse e sopra ogni adesivo è scritto il nome dell'oggetto raffigurato (molto utile per mamme non propriamente madrelingua)
Come al solito mi scuso per la qualità delle foto, con il tablet non riesco a fare di meglio, temo che le mie abilità in tal senso siano molto limitate.
C`e il vantaggio che io, a differenza della maggior parte degli altri blogger, non ho assolutamente l'assillo che qualcuno possa potermi rubare le pregevolissime immagini che uso, per cui non devo affaticarmi a siglare, firmare o rendere inviolabili i prodotti del mio estro artistico.
sabato 4 ottobre 2014
New entry.
Ho il piacere di annunciarvi che la redazione del blog si arricchisce di un nuovo e validissimo elemento.
Con grande onore vi presento Maeve Gamelli
Come vedete il nuovo collaboratore è già all'opera.
E' arrivata pure lei con un canale au pair: il passaparola mammesco.
Ringrazio l'Ispettor Emme per averla trovata, accudita e vaccinata che sennò dovevo cambiare il sottotitolo al blog.
Al momento , almeno lei, non pare intenzionata ad abbandonarci.
Con grande onore vi presento Maeve Gamelli
Come vedete il nuovo collaboratore è già all'opera.
E' arrivata pure lei con un canale au pair: il passaparola mammesco.
Ringrazio l'Ispettor Emme per averla trovata, accudita e vaccinata che sennò dovevo cambiare il sottotitolo al blog.
Al momento , almeno lei, non pare intenzionata ad abbandonarci.
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