domenica 30 marzo 2014

Giustificazioni

Mi è stato fatto notare che il blog langue un po'...
Devo ammettere che è vero, la mia vena creativa al momento è agonizzante.
I motivi di questa difficoltà espressiva sono molteplici ma, essenzialmente possono essere riconducibili entro due grandi sottocategorie di impedimenti.

1) Motivi psicologici: la famiglia Gamelli, nella sua interezza, ha appena vissuto un difficile momento, dovuto al contraccolpo infertoci dalla partenza della N7.
Colei che si fregiava del titolo di miglior au pair mai avuta, ci è clamorosamente scivolata sul finale.
Dopo averci salutato, carina e sorridente come al solito e dopo aver promesso ai miei figli amore e skypate eterne, ci ha cancellati, inseriti tra le persone a lei moleste (e senza dubbio ci sarà pure qualche altra tassativa risoluzione di cui non sono a conoscenza).
Per i bimbastri è stata abbastanza una tragedia anche perché nulla lasciava presagire un finale così funesto.
Ricostruendo l'accaduto (e dato che  ormai 400 km ci separano non è facile), pare che i fondamentali motivi di malcontento della fanciulla siano due: un suo diario,  a suo dire gettato nella spazzatura,  e poi rinvenuto in casa e il fatto che io abbia scritto cose orribili su di lei.
Sul primo capo di imputazione non mi pronuncio, mai visti diari od affini e non ho la minima idea di come possano essere andate le cose.
La seconda accusa mi riguarda personalmente e, come potete immaginare,  mi lascia l'amaro in bocca.
Ritengo di aver sempre parlato in termini positivi e soprattutto affettuosi della numero Sette e infatti, a testimonianza della mia trasparenza e buona fede, le avevo io stessa fornito  il link al blog.
Anche il post che probabilmente ha dato il "la" a tutto:  Partenze, bugie e au pair, non mi pare così ingeneroso nei suoi confronti (ho pure apert un dibattito on line per richiedere pareri in merito), dato che voleva ironizzare sull'attitudine, GENERALE,  che hanno i ragazzi di ritenere gli adulti stupidi.
Certo, ormai mi conoscete, non c'è cosa che non farei per amore di una battuta e, la lunga permanenza a contatto di adolescenti (specie maschi), mi ha ormai irrevocabilmente equipaggiata di un  umorismo spiccio e cameratesco che probabilmente non è  facilmente condivisibile con le masse.
Però...'sti inglesi non dovrebbero essere i depositari dello humor e del sarcasmo?
Mea culpa comunque, ho tralasciato di  tenere in considerazione l'elemento che, quando insegno, è inciso  nella mia mente su pietra e  a caratteri bronzei: gli adolescenti sono gli esseri più  mutevoli e permalosi dell'Universo, un nonnulla può  produrre fratture insanabili ( e giramenti di scatole cosmici).
Ammaestramento per il  futuro: non terrò  più  un'au pair per più  di tre mesi, l'investimento affettivo sarà  minore e ci sarà  meno probabilità  che si instaurino dinamiche viziate dalla lunga convivenza.

2) Cronica mancanza di tempo, e qui probabilmente potrei aprire un blog a sè  stante per descrivere i mille impegni e lacciuoli in cui mi dibatto giornalmente e che frenano ogni altra attività.
Marzo è  stato un mese particolarmente irto di impegni di ordinaria e, soprattutto, straordinaria amministrazione.
 Mentre la progenie si dibatteva nelle nebbie dell'infelicità  e del rimpianto mi è  capitato tra capo e collo uno dei momenti più  temuti da insegnanti di ogni ordine e grado: il viaggio di istruzione.
Con tre colleghi che, come la sottoscritta, irradiavano entusiasmo e ottimismo, siamo partiti alla volta di Como per immergerci in non meglio precisate e rarefatte atmosfere manzoniane.
Direi che l'attività  merita un post dedicato quindi non mi dilungo.
Sempre a marzo la prof aveva, da lunghissimo tempo, prenotato un corso cui anelava da lungo tempo: "Come scrivere un romanzo rosa in una settimana", tenuto dall'ineguagliabile Stefania Bertola.
So che chi mi conosce "dal vivo"trasalirà  nell'immaginare la prof che si trastulla con contesse russe, gentiluomini scozzesi e pirati assortiti mentre intorno a lei infuria la tempesta.
In effetti io ho imbastito un romanzetto contemporaneo la cui protagonista è...un'insegnante ovvio, strappata all'austera calma di un laboratorio chimico da varie e pirotecniche circostanze.
Al momento io stessa ne ignoro la maggior parte, dato che non ho mai tempo di applicarmi alla stesura del mio capolavoro letterario e sono oltretutto bloccata da un problema di carattere pratico cui non riesco a venire a capo e  che mi impedisce financo di stendere la scaletta riassuntiva dei vari capitoli.


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