Oggi ho trascorso un'amena giornata presso il Pronto Soccorso dell'ospedale Bonnet di Frejus.
La mia bronchite, nonostante gli antibiotici, non accenna minimamente a diminuire e stamattina mi sono svegliata con una sensazione molto forte di affaticamento.
Alla fine tutti gli esami erano nella norma per cui me ne sono uscita con la solita prescrizione di bava di lumaca (mi colpisce sempre che qui, qualsiasi medico, ti prescrive roba che in Italia è considerata poco meno di una pozione di Wanna Marchi).
Però cavolo la sanità migliore del mondo (ci sono poster celebrativi ovunque)...sette ore di attesa parcheggiata su una sedia a rotelle in un corridoio con un alcolizzato urlante affianco (che alla fine è fuggito con una bottiglia di Evian riempita con Pastis), come un qualsiasi ospedale italiano...
giovedì 29 agosto 2013
Soddisfazioni
Il mio adorabile cherubino biondo (Vic): " Mamma ti voglio un bene grandissimo...come la tua pancia!"
lunedì 19 agosto 2013
Leone due.
Oggi altro figlio estivo festeggiato con grande leggerezza (vabbè che poveraccio è pure un terzogenito).
Purtroppo mammà ha una bruttissima bronchite (curabile a quanto pare con 34 euro di antibiotici) per cui abbiamo saltato la spiaggia (i bambini in italiano sono comunque pochini e oggi erano impegnati in un'altra scampagnata).
Ci siamo quindi recati in un meraviglioso negozio di giocattoli e abbiamo provveduto all'acquisto dell'equivalente di una rata di mutuo in playmobil e poi siamo andati al Quick (in solitaria).
Ecco un altro punto dolente che non ho trattato nel precedente post dedicato ai nati d'agosto: i regali degli invitati.
Tutte noi conosciamo quella sensazione di crollo imminente (della nostra psiche e delle strutture casalinghe) dovuta al non riuscire più a vedere una piastrella libera del nostro salotto perchè completamente ricoperto di masserizie varie.
Tipicamente i donatori possono essere ricondotti a 4 grandi categorie:
1) I sadici , generalmente single, senza figli e presto anche senza amici. Presenti ricorrenti? La batteria, il flauto, le maracas, il mini piano, qualche peluche gracchiante o qualsiasi cosa sia in grado di emettere decibel fuori dal range della normale sopportabilità umana (tacendo di quella degli animali domestici). Ma come diceva il Manzoni "Verrà un giorno...!"
2) Gli artistici, in genere genitori di figli già grandi, a cui voi DOVETE regalare la ricarica telefonica o la felpa firmata, ricevendone in cambio la confezione da 1000 di pongo, il set di pennarelli indelebili in ogni possibile variante cromatica, i colori ad olio, quelli a dita, quelli commestibili, il set del giovane vasaio (che può sparare argilla fin sul soffitto, fidatevi, sperimentato) e via degenerando.
3) Gli alternativi, quasi sempre mammine green che hanno visibilmente alzato il sopracciglio di fronte al vostro ineccepibile spyderman (piccole dimensioni, non sporchevole, eventualmente riciclabile, non mortalmente impattabile sulle teste altrui ...cosa chiedere di più?) e si presentano a casa vostra con un indefinibile manufatto in qualche pregevole materiale naturale, tenendovi pure una dotta lezioncina sul gioco euristico.
4) I trash duri e puri: se siete madri di maschi vi ammorberanno con ogni possibile arma made in China, sparante raffiche di mille millanta pallini se avete una femmina vi allieteranno con abitini stretch, in tulle, con spacchi e trasparenze o con una qualche orrida bamboletta pronta per darsi al meretricio sul tappeto del vostro tinello.
5) Gli ordinati, che, non conoscendo la psicologia di noi mamme sfati, si premurano di prendere doni graditissimi ai bambini ma di gestione pressoché impossibile. Fanno parte di questa categoria i Lego (che si sparpagliano in milioni di piccolissimi pezzettini in ogni remoto anfratto) o i vari giochi Sapientino (i nosti giacciono in un'unica scatola sottoforma di blob informe).
Insomma altro problema risolto!
Purtroppo mammà ha una bruttissima bronchite (curabile a quanto pare con 34 euro di antibiotici) per cui abbiamo saltato la spiaggia (i bambini in italiano sono comunque pochini e oggi erano impegnati in un'altra scampagnata).
Ci siamo quindi recati in un meraviglioso negozio di giocattoli e abbiamo provveduto all'acquisto dell'equivalente di una rata di mutuo in playmobil e poi siamo andati al Quick (in solitaria).
Ecco un altro punto dolente che non ho trattato nel precedente post dedicato ai nati d'agosto: i regali degli invitati.
Tutte noi conosciamo quella sensazione di crollo imminente (della nostra psiche e delle strutture casalinghe) dovuta al non riuscire più a vedere una piastrella libera del nostro salotto perchè completamente ricoperto di masserizie varie.
Tipicamente i donatori possono essere ricondotti a 4 grandi categorie:
1) I sadici , generalmente single, senza figli e presto anche senza amici. Presenti ricorrenti? La batteria, il flauto, le maracas, il mini piano, qualche peluche gracchiante o qualsiasi cosa sia in grado di emettere decibel fuori dal range della normale sopportabilità umana (tacendo di quella degli animali domestici). Ma come diceva il Manzoni "Verrà un giorno...!"
2) Gli artistici, in genere genitori di figli già grandi, a cui voi DOVETE regalare la ricarica telefonica o la felpa firmata, ricevendone in cambio la confezione da 1000 di pongo, il set di pennarelli indelebili in ogni possibile variante cromatica, i colori ad olio, quelli a dita, quelli commestibili, il set del giovane vasaio (che può sparare argilla fin sul soffitto, fidatevi, sperimentato) e via degenerando.
3) Gli alternativi, quasi sempre mammine green che hanno visibilmente alzato il sopracciglio di fronte al vostro ineccepibile spyderman (piccole dimensioni, non sporchevole, eventualmente riciclabile, non mortalmente impattabile sulle teste altrui ...cosa chiedere di più?) e si presentano a casa vostra con un indefinibile manufatto in qualche pregevole materiale naturale, tenendovi pure una dotta lezioncina sul gioco euristico.
4) I trash duri e puri: se siete madri di maschi vi ammorberanno con ogni possibile arma made in China, sparante raffiche di mille millanta pallini se avete una femmina vi allieteranno con abitini stretch, in tulle, con spacchi e trasparenze o con una qualche orrida bamboletta pronta per darsi al meretricio sul tappeto del vostro tinello.
5) Gli ordinati, che, non conoscendo la psicologia di noi mamme sfati, si premurano di prendere doni graditissimi ai bambini ma di gestione pressoché impossibile. Fanno parte di questa categoria i Lego (che si sparpagliano in milioni di piccolissimi pezzettini in ogni remoto anfratto) o i vari giochi Sapientino (i nosti giacciono in un'unica scatola sottoforma di blob informe).
Insomma altro problema risolto!
Ormai...
Direi che sono decisamente entrata in una fase compulsiva.
Le rarissime remore che mi faccio abitualmente nel comprare libri (un giorno posterò una foto
della nostra ehm…libreria) si sono azzerate.
Priva dei più elementari freni inibitori ormai mi aggiro per
centri commerciali e negozi con l’occhio pallato e lo sguardo vitreo alla
ricerca di livres, livres, livres.
Oggi, sono entrata come una furia al Leclerc alla ricerca di
nuovi stimoli intellettuali per i miei bimbastri.
La Kididoc ormai non riesce più a tenersi al passo delle mie
richieste per cui mi sono ben guardata intorno e ho scovato un altro imagier
veramente ben fatto.
Si intitola “Mon imagier DOKEO” delle edizioni Nathan. E’ diviso in quattro
grandi sezioni : Des enfants, un bebè…, La maison, En ville, Vive le vacances!.
Ogni sezioni si suddivide poi in una decina di argomenti
I protagonisti del libro sono tre bambini che presentano la
loro famiglia, le loro attività e il loro ambiente.
Le illustrazioni sono molto ben fatte e ricche di dettagli e
alcune trattazioni sono corredate da
foto. Alla fine di ogni pagina ci sono dei piccoli giochi di osservazione e
descrizione e alla fine vengono presentati alcuni indovinelli.
L’età indicata è 2-5 anni ma vedo che tutto il trittico
segue attentamente e volentieri la lettura.
Meno male perché tutta presa dalla brama di cultura mi sono
dimenticata di comprare il latte…
lunedì 12 agosto 2013
Altri acquisti.
Il bello dell’essere in Francia è che possiamo acquistare
parecchio materiale visionandolo in anticipo e a prezzi modici.
In questi giorni stiamo lavorando sui vari tipi di vestiario, abbiamo creato un cartellone,
vestiamo la Barbie con i vari indumenti
e leggiamo continuamente un libretto che è la passione di JF.
Il libricino si intitola proprio “Les Habits” ed è delle
edizioni Piccolia.
E’ un classico libricino con alette da sollevare per la
fascia 1-3 anni. Ovviamente nel nostro caso è adatto anche per bimbi più grandi. I testi sono
facilissimi e molto ripetitivi come è utile per l’apprendimento di una lingua
straniera.
Per far esercitare
nella letto-scrittura Leli invece
ho preso “Tout le programme” pour CP (6/7 ans) edizioni Belin
Il libro ha diverse sezioni: francese, matematica, i tempi,
lo spazio, scienze, inglese e ripasso. A parte inglese (tutto il trittico è
decisamente a un livello più avanzato) tutte le sezioni sono funzionali
all’apprendimento di una seconda lingua: nella sezione matematica per esempio
abbiamo appreso la lettura e la scrittura dei numeri (particolarmente da 70 a 99),il nome delle operazioni e delle
forme geometriche, l’ora , l’euro e i giorni della settimana.
La sezione dedicata al francese presenta un lavoro molto
minuzioso sulla fonetica 8certo questa parte immagino sia meglio svolgerla con
un madrelingua)
Il libro è corredato da un libretto con le soluzioni (sempre
utilissimo).
Al momento lo sta utilizzando con la nostra vicina di casa
ma credo che proseguiremo anche a casa.
Abbiamo anche acquisito altri due imagier: “Mon imagier de
la nuit” e “Mon imagier de la musique” sempre delle edizioni Kididoc
Elogio del leone.
Spesso le neomamme mi chiedono consigli sui bambini (tu ne
hai tre e insegni pure…).
Se c’è una persona completamente inadatta a fornire la
qualsivoglia informazione su un qualsiasi argomento (se si eccettua la
filosofia, studenti balordi filate a
ripassare!) quella sono io.
Un’unica certezza ho acquisito in questi anni e sarò ben
lieta di condividerla con voi:
Potendo scegliere e soprattutto programmare cercate di
partorire in agosto.
Io ho avuto due figli in agosto ma in effetti si è trattato
di due eventi assolutamente fortuiti; le date previste per il parto erano
rispettivamente il 17 settembre e il 13 ottobre. L’unica figlia che doveva
nascere a fine agosto/inizio settembre è arrivata in effetti ai primi di
giugno.
Prevedo già le vostre obiezioni, ma come ad agosto? Ferie
rovinate, caldo torrido, caviglie gonfie come zampogne, dita a cotechino, la sensazione di essere una balena spiaggiata…
Non posso negare in effetti questi inconvenienti ma vi
assicuro che, questi pochi mesi di patimento, vi garantiranno anni di libertà e
spensieratezza assolute.
Chiarifico il concetto; gli ultimi dieci maggio della mia
vita sono stati completamente dedicati
ai preparativi per la festa di compleanno di Leli.
Bisogna innanzitutto trovare una location, io in questi anni ho affittato sale comunali, oratori, un fienile fino ad arrivare al sommo sacrificio: la festa a casa. Il primo trattenimento domestico da noi offerto è stato un
pigiama party, ho i brividi ancora ora…sedici ore non stop
con dieci preadolescenti sparpagliate in casa come biglie impazzite.
Sono sempre riuscita a non arrivare al gradino più basso e
senza ritorno: la festa da Mac Donald’s
Poi bisogna predisporre
attività da fare perché ahinoi i tempi sono cambiati. Durante le mie festicciole infantili,
mia madre, come ogni brava mamma anni ‘ 70 , non pianificava una beata cippa,
si limitava ad aprire le porte del salone , ci raccomandava di non sporcare i
divani di velluto verde oliva, lanciava qualche pacco di patatine, apriva due
aranciate e via…a leggere Annabella fino al taglio della torta.
Invece ora bisogna organizzare giochi, tornei, cacce al
tesoro sempre tenendo presenti le peculiarità di ogni infante invitato
acciocchè ognuno possa emergere in qualcosa.
Fare le coppie per il gioco del fazzoletto è una delle
opere di più alto equilibrismo
tattico di cui sono a conoscenza. Si
richiedono doti di mediazione che credo non sfigurerebbero nelle trattative
mediorientali.
Altra differenza, rispetto agli anni ‘ 70, è che ora i
bambini arrivano TUTTI accompagnati e, tendenzialmente, una buona metà dei
genitori decide di presenziare, scattare foto all’impazzata e commentare
sottovoce quanto siano poco indovinate le squadre per la caccia al tesoro.
Anche i rinfreschi non sono più basic come nei felici anni
della mia innocenza , ma prevedono vivande differenziate per allergie,
idiosincrasie e pallini genitoriali.
Un capitolo a parte merita la torta. Ai miei tempi una delle onte più gravi che potesse colpire
un ragazzino era la famigerata torta fatta in casa spacciata per torta di
compleanno. Mia nonna provava tutti gli anni a propormela nonostante i miei
dinieghi furiosi.
Ora invece bisogna seguire corsi di cake design, imparare a
fare il pan di spagna senza lievito, la bagna senza alcool, la pasta di
zucchero, i disegni con il cioccolato.
La festa deve avere un tema e la torta deve intonarsi. Negli
anni ho provveduto a confezionare torte Winx, Hello Kitty, pirata, mare, campo
da tennis. Ho pure dovuto costruire un castello di wafer (proprio io che non ho
mai potuto soffrire i lego).
Ora invece permettetemi
di introdurvi nel meraviglioso
mondo dei festeggiamenti per i nati d’agosto come il Vic (6 agosto) e JF
(19 agosto)
5 agosto mattina “ Pan compra qualche pacchetto di caramelle
al supermercato che domani è il compleanno del Vic”
“Oh già”
5 agosto pomeriggio/sera “ Bambini mi raccomando eh, domani venite
perché portiamo le caramelle per il Vic!”
FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Il giorno dopo si munisce il festeggiato di un pacco di
caramelle, ci si disinteressa completamente della loro distribuzione et voila!
Quest’anno ho aggiunto al solito copione un tocco di
spudoratezza. Gli amici milanesi non potevano venire in spiaggia per cui
abbiamo acquistato una torta al limone da Carrefour (3,79euro) e siamo andati a
mangiarcela a CASA LORO. La loro gentilissima nonna ci ha
provveduto piattini e bevande e manco ho dovuto sparecchiare alla fine.
Bagno notturno.
Una sera abbiamo deciso di cenare in spiaggia con i nostri
amici di Milano (simpaticissimi, peccato solo che mi rovinino la piazza con il
francese, con tutti questi amici in italiano chi li considera più gli
autoctoni?)
Appena arrivati Vic ci ha chiesto se avrebbe potuto guardare
il tramonto, noi gli abbiamo risposto che l’occasione era proprio quella
giusta.
Continuando a vederlo pensieroso il Pan ed io abbiamo
indagato i motivi di turbamento.
Vic: “Io pensavo che il tramonto si potesse guardare solo in
due…sai con una fidanzata…Leli mi ha detto che poi ti viene voglia di baciare…”
“Be’ Vic hai due ore abbondanti per trovarla…”
Vic: “Io voglio una ragazza di cinque anni e mezzo che
voglia fare la paleontologa come me…”
“In effetti questo riduce il ventaglio delle possibilità”
“Ok lo guarderò con la mia famiglia, che poi siete voi…”
Altre strategie.
Per consolidare l’ottimo lavoro fatto dalla Numero Cinque ho
deciso di investire ulteriormente (i soldi che non ho mannaggia, ancora nessuna
notizia del sussidio di disoccupazione).
Ho quindi contattato una nostra vicina di quindici anni e le
ho chiesto se era disponibile a far leggere e a conversare con Leli e a giocare
un pochino in francese con i piccoli.
La fanciulla ha accettato entusiasticamente e, devo dire che
si sta impegnando molto.
Mi ha detto che la bimbastra ha un ottimo livello di
comprensione e che comincia anche a produrre qualcosina. Ehm…sui maschi non si
è pronunciata.
Giochi da tavolo
L’anno scorso la Numero Due (au pair italo-francese) aveva
insegnato a Leli due giochi di carte: Famiglie e Cluedo.
Le carte per giocare a Famiglie in Francia sono in vendita
veramente ovunque e ce ne sono da ogni prezzo (alcune serie le abbiamo pagate
meno di un euro).
Il gioco consiste appunto nel formare una famiglia. I
soggetti sono molteplici; noi abbiamo le carte con gli animali, i mestieri e i
mezzi di trasporto. Il gioco è molto semplice e adatto anche per bimbi piccoli.
Un ulteriore vantaggio consiste nel fatto che è molto
agevole portarsi le carte in spiaggia e che spessissimo si trovano dei bambini
francesi (o in francese come dice il Vic) desiderosi di unirsi all’attività.
Instaura una buona routine dato che le cose da dire sono
essenzialmente sempre le stesse.
Il gioco che però appassiona di più Leli è Cluedo.
Tra i primi termini da lei imparati in francese infatti ci
sono quelli riferibili all’assassinio e all’uccisione avec le poignard, la
corde, le revolver.
Leli discetta ormai con grande competenza
Oltre a questo delittuoso vocabolario però ha avuto modo di
interiorizzare il nome delle stanze (‘ sto Docteur LeNoir è una vittima
itinerante) e soprattutto l’utilizzo di dans e avec.
martedì 6 agosto 2013
Mon imagier
Per ampliare il bagaglio lessicale del trittico utilizziamo
molto i libricini che presentano immagini e nomi riferibili a un determinato
ambito linguistico (gli imagier appunto)
Visto che siamo in vacanza il primo che ho preso è stato “
Mon mini imagier des vacances”edizione Larousse.
Il libricino è veramente ben fatto, le foto sono molto
chiari e i termini presentati numerosi e pertinenti.
Soprattutto per i piccoli però risulta un po’ arida la
semplice elencazione di termini (anche se illustrati).
Cerca e ricerca allora ho trovato una collana veramente
graziosa e interessante “ Mon imagier de…” edizione Kididoc.
Noi abbiamo : Mon imagier des saisons”, “ Mon imagier du
bébé”, “ Mon imagier de la famille”.
Sono libretti animati con linguette e finestrelle dalla
grafica molto accativante.
Certo i termini presentati sono molto meno però ci sono
anche alcune semplici domande a cui i bambini devono rispondere.
Vic ha adirittura notato l’inversione del verbo nelle
domande.
Penso che mi procurerò anche gli altri titoli della serie.
Lettura
Per Leli uno degli obiettivi estivi è la lettura in francese
ovvero la conoscenza delle regole fonetiche.
Per eserc itarsi ho acquistato un grazioso libretto che si è
rivelato molto funzionale:” Mon grand cahier des syllabes n.2” Editions
Beaumont.
Non ho acquistato il numero uno perché presentava le sillabe
elementari di facile lettura anche in francese.
Ogni sillaba viene presentata in un riquadro di colore
differente e poi in una parola che la contiene corredata dall’immagine
corrispondente.
Sotto vi è lo spazio per riscrivere la parola e alla fine
della pagina viene proposta una breve frase contenente i suoni appresi.
E’ importante seguire l’ordine delle pagine perché ogni
nuova sillaba viene associata a un suono appreso in precedenza.
Sono molto soddisfatta dei risultati, la bimbastra ha una
lettura fluida e raramente sbaglia un suono.
Ho già acquistato un cahier pure per il Vic ma ho deciso di
aspettare il prossimo anno per proporglielo, al momento non sa ancora leggere speditamente in
italiano e temo che possano esserci delle interferenze.
Dietro sua insistenza però (l’ingenuotto voleva pure lui i
compiti delle vacanze) gli ho preso, della medesima collana, “ Mon grand cahier
des couleurs”. E’ pensato per bimbi più piccolini ma ha dato vita a un
interessante lavoro sui colori e sugli alimenti (specie frutta e verdura).
Anche qui vi sono alcune paroline da copiare.
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