Abbiamo un' altra novità!
Il tre settembre è arrivata La numero sette, au pair inglese (di Manchester).
Finora le inglesi si erano mostrate oltremodo restie e riluttanti a soggiornare presso di noi perciò reputo la sua venuta un colpo di fortuna straordinario.
I bambini erano ancora in montagna dai nonni per cui, approfittando del mio status di mamma single e dell'incredibile spazio creatosi nel sedile posteriore sono andata a prenderla all'aeroporto.
La deliziosa fanciulla bionda ha perciò avuto un immediato saggio della perfetta organizzazione Gamelli.
Tanto per cominciare non è stato possibile individuare il benchè minimo spazietto che mi permettesse di lasciare la macchina alla cavolo ma non troppo...ehm di sostare temporaneamente in uno spazio non delimitato, per cui ho dovuto dirigermi verso l'orrido parcheggio pluripiano.
La macchinetta, forse consapevole della mia ostilità, si è rifiutata di erogarmi il biglietto per 20 minuti di seguito.
A nulla sono valse minacce e lusinghe...niet.
La situazione si è sbloccata solo con l'aiuto di un addetto.
Con 30 minuti di ritardo mi scapicollo quindi verso il gate degli arrivi (fortunatamente pure l'aereo era in ritardo) e accolgo la N7 rantolando come un buldogg asmatico in astinenza da liquidi.
Saluti, baci e abbracci (a proposito, ma quanti bagagli ha?) e ci ridirigiamo verso il parcheggio.
Altri dieci minuti passano allegramente nel tentativo di capire dove sia possibile pagare la sosta.
Qui arriva un altro problemino.
Ehm io esco sempre senza soldi (che tanto ci ho sempre la carta di credito) ma...COLPO DI SCENA! L'infernale macchinetta accetta solo contanti. Torno in auto, raccatto tutte le monete che trovo e raccolgo i preziosi cinque euro (cioè...cinque euro per 20 minuti di sosta).
La Numero Sette osserva le mie manovre con curiosità mista a preoccupazione (la devo pure far alzare per frugare sotto il tappetino del sedile passeggero).
Torno dunque alla postazione per il pagamento automatico e...RI-SORPRESA...la macchinetta accetta solo banconote.
Mentre mi sto per accasciare in preda allo sconforto però arriva una signora che, non accorgendosi del mio biglietto già inserito, paga la mia sosta! Le rifilo tutto il monetame e mi infilo in auto.
Torniamo a casa (per dovere di cronaca mi tocca confessare che, distratta dalla chiaccherata con la N7, ho imboccato la tangenziale nel senso di marcia opposto e ci ho messo quindi clamorosamente il doppio del tempo necessario).
A casa ci attende impaziente la Numero Uno (per una serie di motivi la ospitiamo qualche mese).
A casa nostra al momento sono quindi presenti DUE au pair e nessun marmocchio.
Mi sa che ho trovato la formula ideale...
Nessun commento:
Posta un commento