giovedì 13 febbraio 2014

Brividi scolastici.

Stamattina stavo conducendo la consueta lezione  settimanale  di Metodologia delle ricerche, nella mia diletta classe Quinta.
Al momento, a causa di lavori nell' edificio, i ragazzi hanno dovuto abbandonare la loro aula e stanziarsi nel laboratorio di chimica. È una sistemazione oltremodo poco confortevole, l'aula è grande, dispersiva, con grandi banconi, lavandini corrosi dalla ruggine, rubinetti del gas ovunque e materiale, a vario titolo pericoloso,  in ogni dove.
Noi, tra l'altro avevamo in programma un lavoro laboratoriale di  focus group, su di un libro assegnato (Ancora dalla parte delle bambine di Loredana Lipperini, ve lo consiglio proprio, è ricco di spunti interessanti) per cui avevo necessità di trovare una sistemazione più raccolta. Ho fatto quindi spostare gli allievi facendoli disporre a cerchio intorno a me. Chiaramente io non potevo scegliere liberamente dove posizionarmi, dato che ormai un insegnante è unito al suo registro elettronico come un astronauta alla sua navicella o un malato al suo polmone artificiale. In un'altra scuola ad esempio devo mettermi di lato con la faccia al muro e sedermi su un portaombrelli. Qui invece il piccì, che funge da documento scolastico, era posto su un mobiletto di ferro attaccato al muro, circa al centro dell'aula e fuori dalla portata della cattedra.
Espletati i vari adempimenti burocratici, mi accingo quindi a sentire i ragazzi, mi volto verso di loro e.....  COLPO DI SCENA! Avverto un dolore (abbastanza lancinante) al braccio e un rumoraccio stridente nelle orecchie. Segue un minuto di panico totale, urla tu che urlo anch'io. Finalmente riesco a razionalizzare l'accaduto: il mobiletto si è staccato dal muro, trascinandosi dietro il registro e abbattendosi sulla mia spalla. Il tutto penzola scompostamente e pericolosamente dal muro. I ragazzi accorrono subito in mio aiuto ma non riusciamo a staccare il registro elettronico dai vari cavetti che lo tengono indissolubilmente avvinto al mobiletto di metallo, per cui me lo devo tenere sulle ginocchia in attesa di rinforzi. Arrivano prontamente gli operatori scolastici e finalmente vengo liberata dall'incomodo. La bidella si mostra molto dispiaciuta e mi porta pure del ghiaccio (menomale che ci sono loro a coccolare noi poveri prof derelitti). Si allontana  con la promessa di inviarci un tecnico quanto prima e qui la musica cambia. Detto tecnico entra con passo da bersagliere in classe e, immediatamente si dirige verso il piccì. No... pensavo si mettesse a baciarlo appassionatamente... Lo accarezza con dolcezza e, senza chiedere alcunché sulla nostra situazione psicofisica, ci annuncia gioiosamente che il collegamento internet è perfettamente funzionante.  Ecco, non vorrei sembrare polemica, ma se l'armadietto fosse caduto una decina di centimetri sopra, il laboratorio avrei poi potuto tenerlo su Maria Antonietta, ed ho devoluto  alla causa, una spalla cui, tutto sommato, ero abbastanza affezionata...
Immediatamente dopo, il tecnico  mi considera con palese disgusto e insinua che la colpa dell'attentato alla salute del suo adorato, sia indubbiamente da ascrivere alla sottoscritta:  "E certo che se voi vi appoggiate al piano..." (invece di utilizzare il computer galleggiando nel vuoto in condizione di perfetta imponderabilità, come sarebbe d'uopo...)
Dopo averci perentoriamente comunicato che il mobiletto non era stato montato da lei e che quindi non vi era alcun ché di censurabile nel suo comportamento  e dopo aver ribadito l'ottima copertura di rete, esce.

8 commenti:

  1. Addirittura un braccio per la causa... meriti un encomio! E quello ti cazzia pure...
    Vabbhe.

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  2. Ho un livido mostruoso oggi. Comunque sono la prima ad essere felice che sia successo a me e non ai ragazzi.

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  3. Capperi... chissà che spavento! meno male che è andata bene, povero computer! ;)))))

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  4. Perché non li inventano galleggianti e volanti sti pc....così si risolve il problema ?? Povera spalla spero che almeno il maschio Alfa di casa Gamelli abbia adempiuto a doverose coccole :) al riento dell'incontro ravvicinato del 4º tipo ...mmmmmm...lo ribadisco la scuola é un luogo *pericoloso* :D !!!

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  5. Il piccì sta bene, vi saluta e ringrazia per l'interessamento ;-)

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  6. avevo scritto ma è sparito tutto..cancelli tu? Comunque niente viene per niente, ti è stato dato materiale per un post in +!!!!

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  7. Hai ragione, quasi quasi vado a infilare una mano nella fotocopiatrice (altro punto focale della vita da prof)

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