domenica 2 febbraio 2014

La settimana.

Se esiste l'inferno sono convinta che per me consisterà nella reiterazione eterna della settimana appena trascorsa. Sono infatti arrivata al venerdì strisciando sulle ginocchia.
Innanzitutto ho dovuto preparare il compito sul Candide, sotto forma di terza prova, per tutte le mie classi filosofiche (tre quarte).
I compiti in realtà erano due, perché due delle summenzionate  quarte sono situate nello stesso edificio e nello stesso corridoio e, per ragioni di orario, devono necessariamente fare il compito nello stesso giorno con un intervallo di mezzo. Ho pregato però gli allievi della prima classe di passare lo stesso  il compito ai compagni che tanto la prof non lo cambia...(che volete, gli insegnanti si divertono veramente con poco).
Mi sono quindi trasportata paccate di compiti ovunque. e ho raccolto le vibrate proteste di  settanta ragazzi (il compito era troppo specifico, le domande erano troppo generali, bisognava scrivere troppo, era troppo sintetico, si è soffermata troppo sui personaggi, non ho potuto dire niente sui personaggi...)
Ho poi  avuto due scrutini, sistematicamente in una scuola diversa da quella in cui avevo insegnato il mattino, per cui ho fatto il giro delle sette valli.
In più il dannato registro elettronico ha colpito ancora: non mi lasciava caricare i voti della seconda facendomi sprofondare nel panico più profondo, dato che in sala insegnanti venivano affissi annunci sempre più perentori sulle scadenze oltre le quali non si sarebbe più potuti entrare nel sistema; chiaramente appena il tecnico, da cui sono andata ad esporre il problema, ha provato ad eseguire l'operazione tutto si è magicamente risolto.
Il Pan ha avuto il suo colloquio a Berlino, per cui sono rimasta per due giorni senza il sostegno morale, ma soprattutto materiale del pater familias.
Il perfetto ingranaggio Gamelli si è pericolosamente inceppato. I pargoli infatti vengono accompagnati sempre a scuola dal padre e accettano molto a malincuore il cambiamento degli schemi consolidati. Traduzione: lagne pazzesche con emissione di decibel sopra la soglia della normale tollerabilità umana (specie di quella materna).
Fortunatamente mio padre, impietosito, ha deciso di prendersi JF per due giorni, cosa che ha dato vita alle rimostranze del Vic, ma ha anche dimezzato le fonti di immissioni acustiche.
Il giovedì ha nevicato e io ho dovuto accompagnare i due figli grandi a nuoto. Il Vic ha voluto fermamente entrare nello spogliatoio solo maschile (esiste una versione  mamme bimbi) adducendo come motivazione la ferrea volontà di non volersi mischiare con le femmine "Poi mi tocca vedere delle cose a cui non sono abituato e sai mamma...non è un bello spettacolo". Ho dovuto quindi abbandonare completamente il secondogenito al suo destino. Alla fine della lezione però, non vedendolo più riemergere dallo spogliatoio, ho dovuto farmi forza ed entrare. Chiaramente era iniziato l'orario del nuoto libero per cui una decina di giovanotti hanno considerato il mio ingresso nei locali maschili, con viva sorpresa. Non ho osato recarmi nella zona docce e mi sono limitata a urlare al Vic di affrettarsi. Al terzo inizio di scroscio d'acqua però ho dovuto rinunciare alle mie pudibonde risoluzioni per tirarlo fuori. Il biondino mi ha accolto tutto garrulo dicendomi: "Lo sai che ogni volta che passo il braccialetto vicino al sensore, l'acqua ricomincia a scendere? E' già la quarta volta che riinizia..."
In serata poi il giovane Gamelli ci ha annunciato che proprio l'indomani sarebbe stato il compleanno del suo diletto pupazzo SallivaRn (e non è un errore di battitura, nessuno è mai riuscito a convincerlo di una diversa dizione) e ha parlato per 50 minuti ininterrotti di doni e regalie adatti all'occasione.
 
SallivaRn a riposo.
 
La Numero Sette vessata e sfinita oltre ogni limite ha quindi prodotto il seguente biglietto celebrativo:


Il venerdì l'accompagnamento e la ripresa del Vic sono stati subappaltati alla numero Sette, dato che io dovevo dedicarmi al servizio Taxi della primogenita. Dopo aver accompagnato Leli al corso di inglese, mi sono recata, approfittando dei quarantacinque minuti di autonomia offertomi da Helen Doron, in farmacia per l'acquisto della dose settimanale di ormone della crescita. Al momento del pagamento però mi sono clamorosamente resa conto di avere sforato il massimale della carta di credito. Ho quindi dovuto chiamare mio padre in soccorso. Nonno Gian, che non per niente è l'uomo che mi dette i natali, ha nell'ordine : equivocato sull'esatta ubicazione della farmacia e deciso comunque di parcheggiare a cinque isolati di distanza "perché faccio volentieri quattro passi". Ho quindi dovuto abbandonare farmacia ed ormone per andare a riprendere la preadolescente, che mi aspettava imbronciata ed ombrosa per il mio ritardo di ben tre minuti.
Fortunatamente l'ascendente è riuscito a perfezionare l'acquisto e mi ha recapitato ormone e JF al domicilio.
Dopo una frugale cena a base di bastoncini di pesce e pomodori sciacquati (ebbene sì) ho faticosamente allettato la truppa e sono svenuta sul giaciglio a mia volta.
Il Pan è rientrato all'una rammaricandosi per la scarsa festosità dell'accoglienza (si, quell'uomo provoca).
Bisogna però dire che ha portato regali per tutta la famiglia:









L'esito del colloquio si conoscerà fra due settimane. Nutriamo però qualche timore circa il possibile futuro inserimento scolastico dei nostri figli, le scuole internazionali, richiedono comunque la conoscenza approfondita della lingua tedesca e per Leli ci sarebbe pure il problema aggiuntivo che è già in età di indirizzamento per la scuola superiore.
Ovunque tra l'altro leggiamo di prove da svolgere per essere ammessi a scuola (pure all'asilo per JF).
C'è qualche expat che saprebbe fornirci indicazioni sull'effettivo funzionamento della scuola in Germania? Qualora  la mia progenie non passasse  nessuna prova selettiva che si fa? Esiste un piano B?




4 commenti:

  1. Molto carino il blog! E molto vero: ci sono settimane in cui il sabato sembra lontanissimo!

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  2. Ommammaaaaa tutto in soli sette giorni??? ...santa donna...faccio il tifo per te, sappilo.
    Quanti dettagli mi sono familiari ( e non ne vado particolarmente orgogliosa...) tipo l'aria dell'adolescente al secondo minuto di ritardo, il limite sforato nel bancomat, le consegne multiple-combinate...
    Dai, forza, che domani è lunedì!!!!

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  3. Già e il Pan ha un secondo colloquio in Germania. Argh!

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