domenica 9 giugno 2013

Le au pair, la ricerca.

Posso dire ormai di avere una certa competenza in materia di au pair. Al momento siamo alla sesta (francese).
Abbiamo deciso di fare questa esperienza quando JF aveva tre mesi dato che avevo bisogno di un aiuto per andare a prendere e portare gli altri due e per avere un pochino di tempo individualizzato da poter dedicare a ciascuno di loro (particolarmente a Leli, che era all'inizio del suo percorso scolastico e già viveva un momento delicato avendo vissuto l'arrivo, in brevissimo tempo, di due fratelli).
Il Pan ed io quindi, tutti trulli, ci siamo consultati e abbiamo ipotizzato che sarebbe potuta essere una buona opportunità per i nostri figli un'au pair inglese.
Per svariati motivi abbiamo deciso di prendere in considerazione solo ragazze
Disponiamo di una gradevolissima mansarda con bagno privato e viviamo in un paese molto servito dai mezzi pubblici.
Tutti fieri della nostra pensata eravamo convinti di essere a cavallo e ci siamo iscritti fiduciosi a un noto sito specializzato per la ricerca delle au pair
Tseeeeeeeeeeee illusi.
In brevissimo tempo abbiamo scoperto che:
1) Le ragazze inglesi o irlandesi sono pochissime
2) tutti vogliono ragazze inglesi o irlandesi
3) le ragazze inglesi e irlandesi conseguentemente hanno un sacco di scelta e nessuna di loro vuole andare: a) a Torino, b) in una famiglia con tre figli, c) in una famiglia con tre figli di cui due sotto i tre anni.
Ci siamo quindi detti che l'importante era che la ragazza fosse anglofona.
Qui però abbiamo fatto una serie di interessanti scoperte:
1) le ragazze statunitensi, sudafricane come tutti gli extracomunitari devono avere un visto per poter rimanere in Italia per più di tre mesi.
2) le ragazze australiane e canadesi possono usufruire di uno speciale visto, della durata di un anno, working holiday.
Abbiamo a questo punto cominciato a contattare tutte le fanciulle i cui profili ci sembrassero adeguati, a volte ci pareva ci fosse interesse ma il tutto si è risolto in un niente di fatto.
Le uniche persone che ci contattavano erano ragazze dell'est europeo.
Alla fine, incalzati dal tempo che passava, abbiamo deciso di soprassedere sull'inglese e ci siamo aggiudicati Amy, meravigliosa tata slovacca.

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