domenica 29 dicembre 2013

Differenze culturali. Due.

In casa Gamelli vige solida la tradizione del calendario dell'avvento.
Ogni bimbastro ne ha uno, personale e personalizzato, e la loro storia  sarà  oggetto di un prossimo post.
Mentre appendevo i pannelli alle pareti, ho immediatamente pensato di dedicarne uno anche alla Number Seven, che condivide gioie e abitudini del consesso familiare.
Ho ritenuto superfluo acquistare un calendario espressamente per lei, ma mi è  parso carino, nel periodo dell'avvento, porre ogni giorno un piccolo presente sugli scalini che ortano verso la mansarda di sua pertinenza.
Devo dire che la N.7 ha enormemente apprezzato il pensiero ed ha dimostrato una gratitudine quasi commovente.
Ogni mattina: "Thank you so much!" con grande dispiego di sorrisi e abbracci.
Fino a che giungiamo al giorno 22 (il 23 partiva per trascorrere le vacanze in famiglia).
"Thanks Lu" Voce esitante e quasi preoccupata, posso vedere lo sconcerto nei suoi occhi...
Improvvisamente un lampo...
"Number Seven, anche da voi si usa indossare dell'intimo rosso, come segno propiziatorio per il nuovo anno in arrivo?"
La fanciulla trasecola: "No affatto"
Spiegato l'arcano.
"Ecco N7 in effetti in Italia, direi da una trentina di anni direi, abbiamo questa simpatica abitudine di indossare mutande rosse a capodanno, e come vedi non esitiamo a   peritarci  a farne dono a terzi..."
Vedo in effetti che la nostra formidabile au pair si rilassa sensibilmente, forse temeva di dover sostenere un nuovo filone di conversazione riferibile agli slip e al loro utilizzo...

Letture Natalizie...

 
 
 
 
I miei figli (specie JF) adorano questo libro di Astrid Lindgren, la mamma di Pippi Calzelunghe.
E' un libro molto breve con una storia semplicissima ma di una poesia incredibile.
Una mamma racconta al suo bimbo la magia del primo Natale e il contributo di tutte le creature viventi per  renderlo unico.

martedì 17 dicembre 2013

Perchè il mio gatto è differente...

Nelle ultime settimane in casa Gamelli è stato possibile osservare un interessante e inusitato fenomeno: la lettiera del gatto, pulita e rinfrescata giornalmente dalle amorevoli ma assai stanche manine della sottoscritta, appariva perennemente piena.
Non vorrei addentrarmi in dettagli tecnici ma...proprio piena piena!
Del tipo che la sabbietta galleggiava in un mare di pipì.
La cosa mi stupiva perché  il nostro gatto non aveva mai prodotto una simile quantità di urina o, quantomeno, non l'aveva mai riversata così  copiosamente nella lettiera dato anche che, va detto, il felino ha la più  ampia autonomia di uscita e ha a disposizione tutta la valle come toilette di emergenza.
Mi sono lungamente interrogata sulle motivazioni di cotale cambio di rotta nonché spropositato aumento delle minzioni gattesche (diabete mellito? Problemi psicologici? Carenze affettive? Disturbi prostatici?) cercando di tenere il soriano sotto stretto e attento controllo.
Sono orgogliosa quindi di mettere a parte i miei fedelissimi lettori delle conclusioni a cui sono giunta.
Rassicuro tutti quanti, Grey gode di ottima salute ed è  in piena forma.. Le sue deiezioni non sono lo specchio di  problematiche di salute o di  turbe comportamentali.
Monitorando infatti la lettiera e il suo utilizzatore un altro fatto, decisamente singolare,  è  balzato dinnanzi ai miei occhi: la quantità  di tempo passata in casa dal nostro felino domestico era inversamente proporzionale alla quantità  di liquidi rinvenibili in serata,
Un giorno, addirittura, il gatto non era ancora stato fatto rientrare e la sua vaschetta già  traboccava.
Il giallo si è  fatto decisamente affascinante, come poteva il micio riempire la sua dotazione igienica a distanza?
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No perché una povera e ancora ingenua madre di famiglia mica poteva pensare di sentire il suo secondogenito declamare gioiosamente "sono un gattino, sono un gattino, miao , miao" fare irruzione in bagno e sorprendere  il succitato giovane soggetto intento a zampillare NELLA LETTIERA DEL GATTO!
Povero Grey, accusato ingiustamente, la verità  ha finalmente trionfato!

sabato 7 dicembre 2013

Mercatino natalizio.


Questi pregevolissimi manufatti testimoniano parte del   lavoro portato avanti, nel corso dei  mesi autunnali, dagli allievi dell'Istituto Ferrari di Susa.
Durante  le ore di Metodologie e Scienze umane, hanno appreso tecniche di animazione utili per il loro futuro lavorativo.
Vista la perenne penuria in cui versa la scuola, i ragazzi hanno deciso di partecipare a un mercatino natalizio per cercare di guadagnare qualcosa e così poter acquistare nuovo materiale.
La prof dunque oggi si è  giocata gli ultimi scampoli di salute passando otto ore all'addiaccio (nel suo giorno libero oltretutto).
L'inizio non è stato entusiasmante, prima non riuscivamo a trovare un tavolino su cui esporre (la scuola era chiusa ed allarmata) poi, nonostante gli allievi si fossero messi in modalità caterpillar e cercassero con ogni mezzo di trascinare le persone al nostro banchetto, gli esiti erano scarsi.
Nel pomeriggio però le cose sono andate decisamente meglio e, poco a poco, siamo riusciti a raggranellare un discreto gruzzoletto.
Le vendite proseguono domani, io non sarò  presente perchè  impegnata in un topico evento familiare: Natale Bimbi.

martedì 26 novembre 2013

Bimbo saggio.

In occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, anche a Rivalta,  è  stato predisposto il simbolico allestimento con le scarpe rosse e vuote.
Tornando a casa da scuola ci passiamo davanti e il Vic mi chiede immediatamente spiegazioni.
Gli spiego che oggi è un giorno speciale in cui ci si augura che mai più  nessuna donna debba subire violenza o soprusi, specie da parte di chi ama.
Il Vic pare enormemente colpito dalle mie parole e riflette pensoso.
Alla fine delle sue elucubrazioni tutto serio mi comunica: "Sai mamma, io non picchierò  mai una donna....anche perchè  se le picchio tutte con chi mi fidanzo poi?"

lunedì 18 novembre 2013

Giornata internazionale della prematurità.

Il 17 novembre si celebra la giornata internazionale della prematurità, giunta quest'anno alla quinta edizione.
In Italia le associazioni che si dedicano a tematiche inerenti la prematurità hanno chiesto a diverse città di illuminare un monumento a scelta di violetto per sensibilizzare sull' argomento.
Anche Torino ha aderito e la Gran Madre è stata illuminata per tutta la sera.
Questa giornata non può non essere cara a chi, come me, ha tre figli prematuri su tre.
In effetti, come dissi all'ostetrica francese per me il bebè normal pesa meno di due chilogrammi.
Se penso alla prematurità le mille  immagini che si affastellano nella mia  mente hanno tutte Leli per protagonista.
Il lancinante mal di testa notturno e la corsa in ospedale.
Le dimissioni a patto che vada a fare un'ecografia di controllo l'indomani.
L'ecografista canino che mi dice che il mio bambino è troppo piccolo ed è senza dubbio trisomico.
La corsa verso il Sant' Anna (con schianto dell'ambulanza contro il muro dell' entrata).
Il ricovero immediato.
Le continue misurazioni di pressione da parte di un' infermiera, senza che mi fossero mai detti i valori.
Le iniezioni di cortisone per i polmoni.
La mia amica Laura che mi compra due paia di mutande (era troppo presto per avere una valigia).
Un altro medico che mi comunica che la gravidanza non può proseguire e che il mio bambino ha l' 80% di probabilità di salvarsi.
L' ultima ecografia dove, per la prima volta, si vede che è una femmina e il peso stimato è di circa 800 grammi.
Il parto cesareo con anestesia epidurale perché " Signora , lei mica la regge una totale"
La mia domanda" E' viva?"
La seconda domanda " Ma è poi una femmina?"
Risposta del ginecologo" Ah io non ho guardato".
Risposta del neonatologo " Si è una femmina ed è molto carina".
La scelta del nome, su cui pendevano ancora parecchie incertezze.
L'infermiera che ci domanda "Siete indecisi tra Valeria e Letizia? A me piace Letizia " e scrive Letizia.
Il saluto rapido mentre viene portata in terapia intensiva, la visione che ho di lei è quella di una minuscola cinesina con i capelli sparati.
Il pensiero che poi a me non sembra mica così piccola (capirò quanto sia lillipuziana in TIN, vedendola vicino agli altri neonati, peraltro manco colossi loro).
Il mio ricovero in rianimazione.
Il Pan che viene a trovarmi tutto allegro  dicendomi che Leli si è  stubata nei sotterranei.
Il Pan che, il giorno dopo è  profondamente abbattuto perchè  la bimbastra gli pare molto meno vitale del giorno prima.
La prima volta che l'ho vista, un'ora di pianto ininterrotto sull'incubatrice.
Il medico che ci dice che ha il pancino un po'  gonfio e noi a pensare "Ecchè sarà mai..." (e mica capiamo che ci sta avvertendo di una possibile nec).
Il monitor dono della fondazione Ezio Greggio.
Il palloncino ambu perennemente posizionato sopra il  tettuccio dell'incubatrice (e pure qui capiremo molto dopo quali implicazioni vi siano).
L'Italia che viene eliminata ai mondiali 2002 e a me, che mai mi sono interessata di calcio, pare un segno di pessimo auspicio.
Il sole che sembra sempre un po'spento.
La cartella clinica con il suo nome scritto in caratteri tutti appuntiti.
La nostra convinzione, al quattordicesimo giorno, che ormai il più  era fatto e che a breve ce la saremmo portati a casa (successivamente ho letto la storia di moltissimi bambini morti dopo un mese o più).
I vicini di  incubatrice che non ce l'hanno fatta.
Il trasferimento al Maria Vittoria per sottoporla al laser per la ROP.
Il prof. Anselmetti che ci dice con voce monocorde che ci sono 50 probabilità  su 100 che cada la retina e che quindi rimanga cieca o gravemente ipovedente.
Il dott Lorenzi che la opera a ferragosto e che esce dalla sala apposta per dirmi che un occhio è  in salvo e che ha pensieri positivi pure sull'altro.
Le altre tre operazioni necessarie per debellare la bestiaccia.
Il prof. Anselmetti che alle visite di controllo successive sembra un'altra persona: attento, loquace e spiritoso (ma quanta tensione gli procura avere nelle mani la vista di tutti i prematuri torinesi e non?)
I busti bronzei che avremmo voluto erigere ad Anselmetti e Lorenzi.
L'acquisto della prima tutina Prenatal.
Il ritorno al Sant'Anna con la speranza della scarcerazione imminente.
L'annuncio delle dimissioni.
Mamma riccia con quattro riccetti che mi attraversa la strada (e questo mi sembra un segno di ottimo auspicio).
Il mio primo post sul forum dei prematuri e l'inizio della mia carriera di pre-mamma.
Le due automobili con cui siamo andati a prenderla perchè  una ci pareva insufficiente per una bambina di ben 2200 grammi di peso.
Il saluto della dott. Gomirato, che ci rivela che lei ha sempre avuto un debole per Letizia  perchè  pure sua figlia si chiama così.
Il cappellino che non riusciamo a metterle per i suo pianti disperati.
L'arrivo a casa, dove ci aspetta mia madre che afferma "E' piccola ma perfetta".
Finalmente il sole che torna a splendere.
Leli nel suo cestinetto.
Il primo Natale e lei che sgrana gli occhi vedendo l'albero.
Il Pan che afferma sicuro "Non avrà  nessun problema, ha lo sguardo troppo sveglio"
Il vestitino rosso a pois bianchi , che avevo comperato nei saldi concomitanti il ricovero e che indosserà a Pasqua.
La sua prima frase, pronunciata a 13 mesi anagrafici e 10 corretti: "Mamma metti bimba lì" vedendo una giostra.
I periodici infarti alle visite di controllo: "è sorda, anzi ci sente,  è monorene, ah no ne ha due ma uno è ectopico".
Leli che parla prestissimo e benissimo.
La mattina in cui, svegliandomi , ho la sorpresa di trovarla seduta nel lettino.
Leli che fa amicizia anche con le pietre.
Leli che a tre anni,  in un ristorante, comincia a circuire un ragazzo (peraltro un BEL ragazzo) e torna tutta contenta al tavolo comunicandoci che quella con lui non è, come avremmo potuto erroneamente pensare la sua ragazza, ma solo un'amica.
La prima recita all'asilo.
La sua migliore amica Beatrice.
I suoi primi occhiali verdi e il suo sorrisone nell'inforcarli.
Il saggio di danza.
La prima vasca senza braccioli e senza salvagente.
La sua lettera a Gesù  Bambino con la richiesta di una sorellina.
Il suo saluto al Vic "Che bellooooooooooooooooooooooooooo il mio fratellino".
La lettera a Gesù  Bambino dove esprime una velata protesta per l'accaduto: "Veramente io avevo chiesto una sorellina".
Il primo giorno alle elementari con un enorme zaino Winx sulle spalle e due finestrelle al posto degli incisivi.
La sua tenacia nel superare i problemi di lettura.
La sua prima indimenticabile poesia (C'era un pisello monello con un cappello che incontrò una patata bagnata e abbronzata, le regalò una cintura dura buona per fare pittura").
Il suo quadro intitolato "Lo scoiattolo torna a casa"esposto alla mostra del castello.
La sua capacità di comprensione della lingua inglese.
Il suo amore per gli animali.
Il suo dispiacere nel lasciare le maestre delle elementari.
La caparbia richiesta di provare la terapia con l'ormone della crescita accettando senza fiatare l'iniezione giornaliera.
L'entusiasmo per la scuola media.
La gita con pernottamento in agriturismo e il broncio perchè è stato riesumato lo zaino delle Winx come bagaglio ed è stata obbligata a portarlo con gravissimo danno della sua immagine adolescenziale.
La prima richiesta di un capo di abbigliamento: le orride scarpe Blazer azzurro e (gulp) giallo fosforescente (estorte al Pan,l'uomo più avaro parsimonioso dell'Universo,  massimo rispetto figlia mia)
Insomma quanto è emozionante vedere la Gran Madre illuminata?


venerdì 15 novembre 2013

Aggiornamenti ormone della crescita.

La terapia di Leli procede fortunatamente con grande beneficio.
Martedì  il Pan si è  recato presso la divisione di auxologia del Regina Margherita per avere la prescrizione di un differente tipo di ormone, rispetto a quanto somministrato fino ad ora e frequentare il corso per apprendere ad utilizzare il relativo strumento di erogazione.
Il poveraccio ha atteso due ore nel corridoio, senza riscontri di alcun tipo fino a quando si è  magicamente materializzato un  informatore medico scientifico che gli ha insegnato come caricare la nuova penna.
La scelta era obbligata, finora abbiamo utilizzato l'ormone più  costoso in circolazione, contando molto su omaggi e restituzioni, ma ora non possiamo reggere una spesa così  elevata (si parla di più  di 350 euro a fiala).
Per l'altra tipologia di medicinale viene indicato, come prezzo di listino, 250 euro. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una farmacista che si interessasse al nostro caso e l'abbiamo potuto acquistare a 200 euro, con la speranza di ottenere un ulteriore sconto per ordini consistenti.
Certo, sarà  comunque un salasso, dato che una fiala dura una settimana.
Mi spiace inoltre cambiare perchè  la penna precedente era di più  facile utilizzazione con un meccanismo a mio parere più  intuitivo, infatti Leli si faceva le iniezioni in autonomia.

Ospiti.

Oggi abbiamo invitato Jacopo,  un simpaticissimo amico del Vic a casa.
Dopo aver lungamente colorato T- Rex in gesso e avere smontato tutta casa il giovane Jacopo mi si avvicina e mi dice: "Sai Vic è  abbastanza bravo a scuola ma secondo me il maestro lo sgrida troppo. E' vero che lui si DISTRA facilmente...

lunedì 11 novembre 2013

Dino-party


Il 30 ottobre abbiamo tardivamente festeggiato il compleanno del Vic con un Dino-Party, vista la sua immensa passione per i preistorici rettili.
 Le nostre feste in genere si caratterizzano per il numero degli invitati, o ne vengono pochissimi o ne vengono tantissimi. Il settimo compleanno di Leli, in questo senso,  fu una quasi tragedia.
Nostra figlia  era stata lungamente assente da scuola a causa della varicella, non aveva consegnato gli inviti direttamente e, forse per questo, vennero pochissimi bambini. Ancora oggi l'esperienza viene ricordata con accorato cordoglio.
 Per evitare il ripetersi di una tale onta mi sono tenuta larga con gli inviti, estendendoli a ex compagni dell'asilo, bambini dell'altra classe, amici di JF, fratelli e cuginetti vari. Ecco, questa volta si è presentato il caso B e sono venuti in tantissimi. Ma proprio tanti, tanti, si aveva l'impressione di una fiumana incontrollabile di minorenni.
 Il Pan, adducendo improrogabili e indifferibili impegni lavorativi, non ha presenziato all'evento (e giurerei proprio di averlo visto allontanarsi con un saltello di giubilo).
Come vedete le torte erano a tema: la prima è un cheesecake alla Nutella con decoro in cioccolato bianco. Tecnica semplicissima, si pone un foglio di carta forno sopra la sagoma da riprodurre e si ricalca con una siringa ripiena di cioccolato.
 La seconda aveva una base spongecake ripiena di crema Rocher e copertura di pasta di zucchero poggiante su crema ganache al cioccolato. Certo, era tutt'altro che perfetta, ma al Vic è piaciuta moltissimo (e ovviamente questa è la cosa importante). Mai più però mi farò persuadere a riprovare la pasta di zucchero setosa.
 Ho cercato di predisporre altri stuzzichini a tema: T-Rex e triceratopi di pasta sfoglia (stampini acquistati su Amazon)
 Anche per le attività ludiche ho seguito lo stesso filo logico. Avevo pensato di proporre ai bambini:
 1) Caccia alle uova e ai fossili di dinosauro (ho spiegato in un post precedente come ho confezionato le uova, per i fossili ho utilizzato degli stampini che ci avevano regalato quest'estate, riempiti con gesso). La Number Seven ha nascosto i reperti nel parco del monastero di Rivalta (dove è collocata la sala utilizzata per la festa) e la marmocchieria si è attivata per la ricerca.
 2) Le coppie di dinosauri: avevo stampato e plastificato delle flash cards a tema e intendevo distribuirle in maniera casuale, diffondere della musica, per poi chiedere ai bambini di ricostituire le coppie all'arrestarsi della musica. Mi sembrava carino ma i bambini non ne hanno voluto sapere e, forti della loro supremazia numerica, hanno boicottato l'attività.
 3) Le pignatte (uova di dinosauri pure queste): sono state molto gradite ma, a un certo punto, ho dovuto tirarle giù e lacerarle io stessa, perchè altrimenti i teneri virgulti si ammazzavano.
 4) Attacca la coda del dinosauro. La bellissima sagoma era stata dipinta dalla Numero Uno, artisticamente molto versata. I bambini però erano così sovraeccitati che non ho manco ipotizzato di poter proporre un'attività così posata.
 Insomma gli invitati sono rimasti allo stato brado per quasi due ore consecutive ma malgrado ciò, anzi forse proprio per questo, la festa è stata un successone. Ancora oggi, all'uscita da scuola, mi è stato chiesto quando intendo organizzare un'altra festa.
 C'è stato pure un momento di suspence alla fine. La Number Seven, la Numero Uno e la sottoscritta, stavano riassettando la sala attorniate dai legittimi rampolli di casa Gamelli quando si presenta un papà reclamando il suo erede.
PANICO!!! I bambini erano finiti da mezz'ora abbondante.
Si è poi fortunatamente scoperto che il giovanotto era stato raccattato da una mamma vicina di casa su precisa richiesta della genitrice (che evidentemente non aveva ritenuto di dover avvisare il coniuge).
 Con questo post partecipo al concorso di idee di Creamamma - Feste per bambini

domenica 10 novembre 2013

Rivendicazioni serali.

Il Pan, che sa di doversi far perdonare la diserzione della passata settimana, ha diligentemente sparecchiato la tavola e sgombrato il lavandino da vasellame vario. Dopo pochi istanti sopraggiungo io che, distrattamente, appoggio nelle vasche del lavello lo stampo da cui ho appena estratto il plumcake zucca e cioccolato bianco (non male per inciso). La reazione del Pater familias è immediata e sdegnosa: " Ma insomma! Mi sento come fossi Cenerentola e tu una delle sorellastre." Non sapendo quale spiegazione psicoanalitica dare a questo intreccio di ruoli e legami familiari mi riscuoto e immediatamente ripongo la teglia in lavastoviglie.

Lo so, lo so...

Parecchie persone mi hanno chiesto come è poi andato il dino-party. La festa è andata bene e nelle bozze giace l'impalcatura di un futuro post dedicato all'evento. Al momento però non sono ancora riuscito a terminarlo, dato che definire convulse queste settimane è poco. Come sapete ho dovurto preparare nove (e sottolineo nove) piani di lavoro. Una ventina di pagine dove ho dovuto descrivere le classi, (gli allievi partecipano/ non partecipano alle attività proposte, organizzano/ non organizzano in modo autonomo il proprio tempo e lavoro, comprendono o no il significato dei messaggi verbali e scritti, prestano attenzione discontinua, comprendono e utilizzano linguaggi specifici, vanno guidati nel lavoro....),descrivere le finalità generali della disciplina (sapete che sfuggono pure a me?),analizzare le competenze, le abilità e le conoscenze che mi riprometto di far acquisire agli allievi (la differenza tra le tre cose , per chi come me insegna filosofia, è sempre assai sfumata) e infine evidenziare i contenuti che intendo presentare durante l'anno scolastico con l'indicazione della scansione temporale. Qui già so di vivere una menzogna, la riforma ha diminuito le mie ore e dilatato enormemente la programmazione. Impensabile che io arrivi a trattare, decentemente o no, Hegel. Al momento però lo devo dare per certo. Alla fine di questi soffertissimi elenchi devo anche compilare le sezioni dove analizzo nel dettaglio come intendo far recuperare le insufficienze ai miei allievi (manco li ho ancora sentiti tutti, grazie al formidabile registro elettronico, tendenzialmente non so quasi abbinare i visi ai cognomi) Insomma, riassumendo: Arghhhhhhhhhhhhh A ciò si aggiungono i consigli di classe aperti ai genitori con rientro presso la mia abitazione alle ore 20, i consigli di classe nelle scuole di Leli e di Vic, la stesura di verifiche sommative e non, la correzione delle medesime, feste di compleanno altrui e visite mediche varie. Ciliegina sulla torta la defezione del Pan che, privo di remore e con lo sguardo sereno e scevro da preoccupazioni ci ha salutato amabilmente per partire con destinazione Cracovia. Per lavoro dice lui... Comunque giurerei di averlo visto sogghignare all'areoporto

mercoledì 6 novembre 2013

At school.

Da quando ospitiamo au pair anglofone ho sempre chiesto alle scuole, elementare e d'infanzia , frequentate dai bimbastri, se volevano riservare un piccolo spazio alle ragazze, per qualche ora, in modo da permettere a tutti i bambini di familiarizzare con le diverse pronunce dell'inglese. Devo dire di aver sempre trovato molte resistenze, alla scuola d'infanzia addirittura non mi hanno mai risposto (ho poi saputo da un'altra mamma, evidentemente più addentro, che l'ipotesi non era stata neanche vagliata per non dover ampliare i termini assicurativi). Alle elementari ci eravamo andati vicino, quando soggiornava presso di noi la ragazza sudafricana con doppio passaporto (italiano). La maestra si disse convinta che avere la cittadinanza italiana avrebbe potuto agevolare le varie pratiche burocratiche e fece domanda al dirigente scolastico. La cosa però non andò in porto. Fu praticamente l'unica esperienza negativa con un'au pair, la labile fanciulla disparve furtivamente nel cuore della notte e con lei l'opportunità per i bimbi di fare un po' di conversazione in inglese. Questa volta, confidando nella disponibilità della Numero Sette e nel suo ottimo carattere, ho nuovamente sciorinato la proposta nel corso di un consiglio di classe. Sono rimasta stupefatta dalle reazioni degli altri genitori, erano i primi a porre difficoltà su difficoltà: "A scuola non può entrare nessuno che non sia un insegnante" (certo, infatti noi siamo qua, incastrati in banchetti alti 80 cm in virtù dei nostri meriti accademici) "Ci vuole un'assicurazione costosissima che costerà qualche centinaio di euro (ellapeppa, non contavo di farle praticare sport aerei nel corridoio della scuola elementare Duchessa Anna D'Aosta). E se cadesse? E se si fulminasse? Se avesse un ictus, un infarto? (faccio presente che l'inglesina ha 18 anni ed è bianca, rosea e in perfetta salute). Insomma a volte siamo i primi ad adagiarci supinamente e a cullarci nel "Non si può". Come sapete però io sono un martello pneumatico a forma di donna per cui sono riuscita ad estorcere, al maestro di italiano e inglese della classe, il permesso di inoltrare al dirigente scolastico la richiesta per permettere alla N7 di assistere(a titolo gratuito per Domineddio!)alle lezioni in lingua inglese. Nonostante tutti i nefasti vaticini, l'autorizzazione è arrivata e, bisogna dire, neanche in tempi lunghissimi. La Number Seven ha pertanto iniziato la sua carriera di english teacher. Il Vic stamattina era eccitatissimo, comntinuava a saltellare urlando "La Numero setteeeeeeeeeeeeeeee oggi verrà alla mia scuola, così pure i miei compagni impareranno l'inglese"(temo che questa affermazione, lungi dall'essere uno slancio di generosa condivisione, rivelasse un fondo di felice sadismo nel vedere pure gli altri impegnati nella faticosa attività della conversation). Oggi quindi, nelle ore pomeridiane, la classe prima A ha potuto beneficiare di quella che è, a mio parere, una spendida opportunità. La N7 è tornata a casa felicissima riportando l'entusiasmo e l'affetto dei piccoli. Ha riferito di aver fatto alcuni dialoghi di saluto e presentazione e di aver letto in classe, la grande passione letteraria del Vic, una serie di libricini di Nick Sharrat in rima: "A Croc with a clock", "A giraffe in a scarf", "A bear with a pear""A Kangaroo in a canoe". Insomma con un minimo di faccia tosta spesso si ottiene molto...

mercoledì 30 ottobre 2013

Ore 9.19

- sette ore alla festa. Ho appena finito di intagliare e cesellare una quintalata di T-Rex e triceratopi nella sfoglia. I triceratopi sono stati spalmati, a uno a uno , con il pesto. Sono venuti graziosissimi. I T-rex ho pensato di proporli sotto sforma di pizzette, per cui li ho spalmati di conserva di pomodoro e cosparsi di briciole di mozzarella. Spero che il Vic non eccepisca sulla colorazione rosata. Ora aspetto che escano dal forno e poi via! A scuola a parlare di Cartesio per quattro ore consecutive.

Pensieri notturni.

Men dodici ore e mezza alla festa. LA torta dinosauresca è stata finalmente composta. La pasta di zucchero setosa era veramente una sola pazzesca; praticamente impossibile da lavorare e soprattutto da stendere. Ho dovuto porzionarla per cui ho ottenuto una torta effetto patchwork. Per nascondere i tacconi ho pensato di mettere pure un vulcano con eruzione di cioccolato bianco più colorante rosso. Ehm in effetti l'idea della catastrofe la dà... Il T-rex in compenso mi soddisfa abbastanza. Non paga ho deciso di fare anche un cheese cake alla Nutella (anche perchè mannaggia non ho ancora chiaro il numero dei bambini partecipanti) e ora sto aspettando di poterlo estrarre dal forno. Lo decorerò con uno scheletro di dinosauro di cioccolato bianco. Ma secondo voi...il Vic alla mia orazione funebre tirerà fuori questo aneddoto? Ricorderà commosso i festeggiamenti per il suo sesto non compleanno e la torta dinosauro a cui sua madre dedicò una nottata?

martedì 29 ottobre 2013

Preparativi due

Mancano diciannove ore alla festa e al momento la torta è composta da un bitorzolito sponge cake farcito di crema rocher. L'aspetto è abbastanza poco invitante (per non dire disgustoso). La crema ganache, che andrà spalmata tipo palta, per livellare le imperfezioni giace in frigo dove, a differenza delle uova di dinosauro, deve raffreddarsi ma, come loro, non raggiunge mai la giusta consistenza. La pasta di zucchero setosa è sempre molliccia ma sono riuscita a colorarla di blu. Vi farò sapere se riuscirò ad utilizzarla

Preparativi per la festa.

E' ufficiale, la divinità delle mamme sfati è definitivamente adirata con me. Ho spregiato il suo dono meraviglioso (due figli su tre nati in agosto) e, cedendo alle suppliche del mio secondogenito ho acconsentito all'organizzazione di un dinoparty fuori tempo massimo. Mal me ne incolse! - 1 giorno all'evento e la situazione è la seguente: 1) fronte uova di dinosauro: sono ancora mollicce, ora stanno ripassando in forno. 2) fronte pignatta: a questa ha provveduto la numero uno per cui la situazione appare abbastanza sotto controllo, manca però lo spago per fissarla a un qualche appiglio (probabilmente manca anche l'appiglio, non ricordo la conformazione della saletta che abbiamo affittato) 3) fronte pasta di zucchero: una tragedia! Ho provato a fare la versione setosa, che mi dicono essere meglio per le coperture. Al momento manco riesco ad estrarla dal Ken tanto è appiccicosa. 4) fronte dinosauro di cartone per giocare ad attacca la coda...manca la coda. Permangono gli impegni extra festeggiamenti; ho ancora sei piani di lavoro da completare. Disorganizzamente vostra Lu

lunedì 28 ottobre 2013

Uova di dinosauro.

Come avete visto dalle foto l'aspetto delle uova è soddisfacente. Il problema però è che oggi sono ancora mollicce come ieri. Ho paura che per mercoledì non secchino a sufficienza. Io vorrei realizzare un effetto "duretto" in modo che i bambini si possano divertire ad estrarre il loro piccolo dinosauro. Ho quindi deciso di dare una passatina in forno...ehm al momento hanno la consistenza delle pagnotte poco cotte dato che, ovviamente, non ho potuto esagerare con le temperature , poichè avevo paura che l'inquilino si sciogliesse. Speriamo in bene, la festa è mercoledì e auspico vivamente rinsecchiscano per allora. Oggi i bimbastri hanno inoltre realizzato, con la Numero Sette,altre uova. Hanno dipinto con le tempere alcuni gusci di uova di gallina svutate e hanno posto al loro interno altri piccoli dinosauri bloccandoli con un pochino di pasta da modellare. Devo dire che l'effetto è allegro, spero che agli invitati non faccia l'effetto di una pattumiera rovesciata...

domenica 27 ottobre 2013

Domenica, piani di lavoro e dinosauri.

E' domenica, ma la prof Gamelli, visto che la funzione docente non si esaurisce "nell'attività di trasmissione della cultura", ha un sacco di rogne ehm fondamentali compiti da svolgere.
 Innanzitutto devo provvedere alla stesura di nove piani di lavoro.
 Il piano di lavoro è la programmazione delle attività che abbiamo intenzione di svolgere durante l'anno scolastico,la loro scansione temporale e gli obiettivi didattici, formativi e trasversali che intendiamo perseguire. Io lavoro in tre scuole e ogni istituto richiede che una specifica modalità di consegna per il mio piano delle attività: un istituto vuole che sia caricato sul registro elettronico e reso visibile anche alle famiglie, un altro che venga inviato al dirigente scolastico e al coordinatore di classe via e-mail, mentre l'ultima scuola lo desidera stampato in cartaceo e consegnato A MANO in segreteria didattica. Al momento sto leggendo 200 e-mail di sventurati insegnanti che non riescono in alcun modo a caricare il malloppo sul registro elettronico dato che, a quanto pare, non si riesce a formattare decentemente il documento e tutti paventano la figuraccia con i genitori.
Successivamente dovrei dedicarmi alla stesura delle prime verifiche scritte del quadrimestre, ho predisposto infatti due verifiche sommative a breve risposta aperta nel triennio e un tema in seconda.
 Aggiungo anche che subdoro manovre eversive da parte di una delle succitate classi del triennio (non rammento di aver mai visto chicchessia aprire un libro o prendere un appunto nelle ore delle mie lezioni) per cui sono seriamente intenzionata a predisporre 10 verifiche diverse (gli allievi sono venti) giusto per puntualizzare che esiste qualche impercettibile differenza tra una persona nata nel 1970 come la sottoscritta e dei baldanzosi giovannottelli targati 1995/96. So però che questa mia presa di posizione genererà a catena altri impegni e lacciuoli.
 Prevedo infatti un tempo di correzione nettamente superiore alla media e, soprattutto, un gran numero di insufficienze e voti bassi, cosa che darà vita a una vibrata protesta tra gli alunni della classe coinvolta che sfocerà nella richiesta di una verifica di recupero. Richiesta che, ahimè dovrò accogliere e concretizzare nella preparazione di un'altra verifica sommativa e così via fino all'esaurimento delle insufficienze e della prof..
 Per finire devo anche trascrivere voti, assenze e lezioni svolte sull'ultimo registro elettronico messomi a disposizione. L'operazione è lunghetta, ormai è la terza volta che la compio e so che richiede pazienza e precisione. Non ho molto tempo a disposizione perchè ho contrattato con mio padre un pomeriggio di libertà dai boys (portati nelle native Langhe dal nonno) in cambio della visita domenicale alla mia amata nonna. Alle diciassette, quindi, dovrò abbandonare la postazione di lavoro e chi si è visto, si è visto.
  Cosa sta facendo in realtà la prof
La prof, mentre attendeva scrupolosamente ai compiti imposti alla funzione docente, ha pensato di meritarsi una piccolissima pausa e, cercando spunti per il prossimo dinoparty del Vic, è incappata in un sito che illustrava il procedimento per confezionare delle splendide uova di dinosauro, utilizzando farina, caffè in polvere, sabbia, sale e acqua per cui, tralasciando allegramente i suoi doveri istituzionali, ha cominciato a impastare, coadiuvata dal fido Kenwood e da Leli.
 Il Pan, sopraggiunto, ha cercato di assaggiare la mistura ma non credo gli abbia fatto malissimo, in fondo, sabbia a parte, è tutta roba commestibile. Dopo abbiamo inserito i piccoli dinosauri di plastica nella miscela cui abbiamo dato forma ovale. Siamo soddisfattissime del nostro lavoro! Non paga di ciò ho pure provveduto a modellare un T-Rex in pasta di zucchero per la torta e ho riempito due stampini in silicone (tirannosauro e triceratopo) con del cioccolato bianco per creare altre decorazioni mangerecce. Ecco il frutto parziale della nostra frenetica attività pomeridiana (in realtà le uova sono una quindicina e giacciono, scompostamente sistemate, sotto il nostro termosifone:

venerdì 18 ottobre 2013

Progressi linguistici.

Il Vic transita inseguendo JF con urli belluini. La Numero Sette lo ferma e gli dice "No Vic, non sei un bambino gentile"(ovviamente in inglese). Vic ci pensa un attimo e poi con il suo sorriso disarmante: "Can I kill JF? Pleaseeeee"

giovedì 17 ottobre 2013

Le gioie...

Avere un'au pair è un'esperienza molto bella ed arrichente. Si parte con la ricerca della perfetta au pair (rapportato alle esigenze familiari), ore di conversazioni su skype, messaggi, email, scambio di foto. Stabilito che la fanciulla non è nel braccio della morte, non è Crudelia De Mon, non è indagata per traffico d'organi, si prende una decisione.Quando la cosa si concretizza permane un lieve sottofondo di tremarella: verrà davvero? Mi bidonerà? Cambierà facoltà e quindi periodi di vacanza? Sostituirà il fidanzato per cui non vorrà più lasciare l'amato bene per venire? Mi dirà che al gatto è venuta una dermatite da stress? sarà rimasta incinta e chiederà se può venire lo stesso? (questo a noi è successo) A tutte queste domande tendenzialmente si avrà risposta il giorno prefissato all'areoporto quando si vede (o non si vede) scendere l'au pair. Noi questa volta abbiamo superato praticamente indenni tutte queste fasi. Abbiamo trovato la Numero Sette abbastanza in fretta e ci siamo notevolmente rallegrati per la sua nazionalità british (ottimo inglese e passaporto europeo). Siamo pure riusciti a tenerla nascosta agli orridi scippatori (seeeeeeeeeeeeeee skypate pomeriggi interi come tutti noi, invece di buttarvi a pesce su ragazze già in Italia con altre famiglie). La Numero Sette si era (giustamente) riservata il diritto di stabilire la durata del suo soggiorno dopo averci conosciuto e aver interagito con i bimbastri. Grande è stata la mia soddisfazione quando mi ha comunicato che, se noi eravamo d'accordo, avrebbe voluto rimanere da noi fino a giugno. In questo periodo si è molto ben integrata: frequenta una scuola, ha diverse amicizie e fa parecchie cose con noi e il trittico (ieri ad esempio si è iscritta al corso di pattinaggio sul ghiaccio frequentato da Leli e Vic). Noi, dal canto nostro, le siamo sempre venuti incontro, le abbiamo dato ore libere quando voleva fare un week end all'estero, abbiamo cercato di tenere nella giusta considerazione i suoi gusti alimentari, le abbiamo aperto le porte della nostra casa al mare permettendole di portare delle amiche, abbiamo cercato di frenare l'irruenza del trittico, le abbiamo procurato i biglietti gratis per visitare la Reggia di Venaria... E allora Number Seven perchèeeeeeee? ` Buaaaaaaaaaaaaaa perchè un'amica mi ha segnalato un tuo post su au pair in Florence dove cerchi una posizione per gennaio - febbraio? Argh più sono perfette più ti sfuggono... Ahimè mi sa che si ricomincia con la ricerca, mai come quest'anno l'au pair ci è indispensabile, mi basta perdere il treno per arrivare un'ora dopo la chiusura dell'asilo.

martedì 15 ottobre 2013

Activity book.

Vic sta lavorando al pomeriggio su questo delizioso libricino con la Numero Sette. I compiti proposti sono divertenti, creativi e molto adatti per un seienne. Le attività variano dal disegnare oggetti secondo le indicazioni della didascalia ( a big apple, a little cat, a sad boy...), all'abbinare la giusta didascalia a un'immagine data, al ricopiare parole seguendo l'esempio, a trovare oggetti con una certa iniziale, a disegnare oggetti nella posizione richiesta (Under the desk, on the table, in the cup...), a cerchiare la risposta corretta a una domanda, a colorare seguendo le istruzioni, a unire i puntini con i numeri scritti in inglese. I libri vanno dall'uno al sei, noi abbiamo il numero due ma credo che mi procurerò l'intera serie.

domenica 13 ottobre 2013

Il registro elettronico.

Quest'anno siamo stati accolti a scuola da un'importante novità: la sostituzione dei registri cartacei con uno elettronico. Il nuovo sistema di archiviazione dei dati permetterà di risparmiare carta e tempo. Ogni docente potrà facilmente tenere conto di voti, assenze, note, verifiche,lezioni compiti.Le informazioni saranno facilmente accessibili ai genitori che quindi, in ogni momento, avranno un quadro completo della situazione scolastica dei loro figli. L'insegnante può accedere al suo registro personale tramite un qualsiasi piccì collegato ad internet. Insomma il lavoro dell'insegnante viene notevolmente semplificato e snellito. Meraviglioso, non è vero? ECCERTO! Come no... Probabilmente in un futuro (speriamo abbastanza prossimo) il registro elettronico diventerà un prezioso e indispensabile strumento di lavoro, al momento sussistono alcune piccolissime criticità che vado ad analizzare. Personalmente ho sempre le prime ore di lezione (e pure le ultime, un privilegio dei supplenti) momento in cui il dannato strumento non si sogna mai di funzionare. Arrivo, saluto i ragazzi, estraggo la mia mega agenda, fortunuosamente ancora cartacea, inserisco codice scuola, codice personale e password e ne ottengo in cambio una gradevolissima schermata blu con un avviso che mi informa dell'impossibilità di accedere al sito richiesto. Ahinoi, in tutta Italia le scuole iniziano alle otto di mattina, quindi immagino ci sia un lieve sovraccarico. Il registro cartaceo non esiste più per cui la prof (specie se precaria e lievemente distratta come la sottoscritta) deve prodursi in numeri di cabaret che non mancano mai di entusiasmare i ragazzi: " Ross, Bianc, Verd, Giallin...insomma chiunque tu sia vai al posto e siediti!" Non potendo più fare l'appello le probabilità che ho di riuscire ad imparare i nomi dei ragazzi in un tempo congruo rasentano lo zero. Bisogna dire che anche il carisma e l'autorevolezza del docente ne hanno enormemente guadagnato: " Fr, Br, Pel, Cast, guarda che ti metto una nota appena riesco a collegarmi al sito,inserire il codice della scuola, il nome utente, la password ad accedere alla pagina le mie classi, selezionare la tua, andare su agenda e cliccare su inserisci nota disciplinare! La comunicazione sta diventando meno efficace... In più i dirigenti scolastici ci mettono in guardia da qualsiasi velleità di creatività nella stesura delle note, dato che le stesse saranno poi visibili da un gran numero di persone (prima almeno gli allievi per farle pubblicare dovevano compiere lo sforzo di fotografarle). Non riesco a segnare gli assenti e probabilmente al momento sto vivendo una menzogna perenne in cui gli allievi declinano generalità a caso e potrebbe essere che io vada assegnando voti a personaggi di fantasia o ad alunni di altri istituti. Non ho più il quadro completo della situazione, quindi probabilmente ci saranno allievi che sentirò 15 volte per quadrimestre a discapito di altri che, lo so, mi ridurrò a rincorrere nei corridoi il 30 gennaio per avere una qualche forma di valutazione. Al momento ho assenze, voti e argomenti delle lezioni segnati su fogli, foglietti e quadernini, cosa che genera in me un grado notevole di ansia dato che, in questi dieci anni di servizio, mi è stata inculcata la sacralità del registro personale che non poteva GIAMMAI varcare i confini dell'edificio scolastico, dato che in caso di furto o peggio smarrimento, sarebbero successe cose da far rizzare i capelli e presi provvedimenti inauditi. E ora, dopo un decennio di velati avvertimenti e minacce, mi si richiede di andarmene così con la documentazione scolastica sparsa per la borsetta a comprare il latte e a fare la fila al banco salumeria? Passate le due ore di punta devo dire però che il registro elettronico funziona benino. Certo c'è sempre qualche collega che non si ricorda di essere ormai arrivato alla terza ora e firma indefesso il tuo spazio,rendendosi tipicamente irreperibile subito dopo, però la cosa si risolve con solo una quarantina di minuti in segreteria per cui quasi non merita di essere menzionata. Io ad esempio riesco a compilare tutte le mie spettanze comodamente da casa mia dalle ore 23 in avanti, veramente una grande opportunità. I ragazzi però possono seguire l'evolvere della loro situazione scolastica in tempo reale, ormai quando riconsegno le verifiche scritte manco si alzano più per la consegna dato che la valutazione è già nota. Leggo tra l'altro che il sistema risulta facilmente craccabile e che è già successo in diverse sedi scolastiche. Anche questo in fondo è un vantaggio dato che si implementa il grado di conoscenza dei ragazzi e la loro capacità di ricerca e di problem solving.

Ultimi scampoli.

Il 21 e 22 settembre, per salutare degnamente la stagione calda (buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa) la famiglia Gamelli ha deciso di trascorrere l'ultimo week end estivo al mare.
La figliolanza Gamelli però si mostra subito poco entusiasta del progetto e riluttante alla partenza.
L'unico apparentemente contento è il Vic. Partiamo quindi con il trittico mugugnante sul sedile posteriore, le facce allegre di schiavi alla galera. Leli (lamentosissima) "Percheeeeeeeeeeeeè dobbiamo andare al mareeeeeeeeee? Non si fa mai niente al mareeeeeeeeeeee, è mamma che vuole andare al mareeeeeeeeeee, io volevo rimanere a casaaaaaaaa" JF "Mamma cattiva che ci obblighi andare al mare, non mi piase stale due ole in macchina (il ragazzo è in fase cinese e , fortunatamente, non ha ancora riferimenti temporali sicuri) Il Vic (in controtendenza): "Io sono felicissimo di andare al mare!" Il Pan ed io siamo piacevolmente stupiti: " Meno male Chicchi!" "...e si perché questa estate avevo dimenticato il mio Nintendo a Boulouris e ora posso recuperarlo. "Leli: " Andassimo almeno a Ventimiglia,  ci sarebbe un'ora di macchina in meno." JF: "Mi fa chifo Boulouris e i francesi sono antipatici." Vic: "Appena preso il mio Nintendo andiamo a casa? " ARGH!!! Dannati mocciosi, vi stiamo portando al mare, non a lavorare in miniera! Ai miei tempi (voce di strazianti violini in sottofondo), avrei accolto con gioia la prospettiva di una gita estemporanea in Costa Azzurra. 
Quando avevo la vostra età i miei soggiorni marini si riducevano a due/tre settimane all'anno! Oltretutto avevo la ventura di essere figlia di un ferroviere in un'epoca dominata dalla Fiat e dalla sua chiusura obbligata ad agosto, per cui ho vissuto la grande rottura di dover vivere in una città desolata e rovente struggendomi perché tutti i miei amici erano in vacanza , mentre le mie ferie erano già abbondantemente terminate dato che la mia famiglia preferiva villeggiare a giugno (luoghi più economici e vivibili a detta di mio padre). Il trittico però non accoglie favorevolmente i miei racconti di vita vissuta e continua a rumoreggiare con malanimo. "Ho sete", "ho fame", "sto per gomitare". "quanto manca", "quanto mancaaaaaaaaa", "torniamo indietro?", "tanto a Boulouris non c'è mai niente da fare...".
Siamo infine trionfalmente arrivati e bisogna dire che di cose ne abbiamo poi fatte moltissime, le elenco in ordine in ordine sparso:
- abbiamo mangiato un kebab meraviglioso.
- abbiamo comprato 14 paia di pantaloni (a 9.90 euro l'uno) da Carrefour. I bimbastri sono a posto per tutto l'inverno.
-abbiamo fatto quattro stupendi bagni che ricorderò con grande nostalgia per tutto il lunghissimo inverno torinese.
- ci siamo fatti ripetutamente cazziare dagli amabilissimi cugini d'oltralpe. Un energumeno in particolare ha cominciato a inveire contro i bimbastri, rei di costruire un castello di sabbia nelle vicinanze del suo ombrellone. Alla mia affermazione "Be', non stanno urlando e questa non è una biblioteca" ha iniziato a sbraitare invettive e a chiederci aggressivamente come mai potessimo anche solo pensare di calpestare con le nostre screanzatissime suole italiane il sacro (e silenzioso) suolo francese. Mentre si allontanava è stato tallonato e raggiunto da JF che gli ha domandato un pertinentissimo "Comment tu t'appelles?". Va detto che la moglie del simpaticone ha visibilmente sogghignato (eee madame tant pis pour toi che te lo sei sposato...). - abbiamo acquistato qualche altra quintalata di materiale scolastico misto, confidando sul fatto che in Francia, per gli acquisti per i bambini, si accontentano di euro e non pretendono lingotti d'oro (come succede da noi)
 - abbiamo rimpinguato la scorta di libri in francese e bilingui. Segnalo in particolare un delizioso libretto della Grund dal doppio titolo "At school" e "A l'école". Il libro è corredato da un ripetitore che legge una frase per pagina. Per Leli abbiamo preso diversi volumetti delle serie "Martine"e "Lili".

- per finire abbiamo compiuto un atto dall'elevato valore simbolico ovvero buttato via le simil Crocs, ormai distrutte, che il trittico ha indefessamente calzato per tutta l'estate (la mia figliolanza infatti anela alla piena libertà podologica durante il soggiorno marino)

sabato 12 ottobre 2013

Vita scolastica.

Non so come mai è stato cancellato il post che avevo scritto precedentemente. Non posso veramente non registrare quella che appare, come una delle tipiche manifestazioni dei contorti e strampalati processi mentali del mio secondogenito. Leli chiede al Vic:" Chi è il pprimo della classe da voi?" Il Wafer prontamente:"Marco Aghemo!" La velocità della risposta lascia basiti il Pan e me; Vic al momento ignora financo il nome del suo compagno di banco dato che, come è noto, risiede perennemente in un universo parallelo. Mi viene però un lampo:" Vic come mai dici che è il primo?" "È quello che la maestra chiama sempre all'inizio dell'appello..."

giovedì 10 ottobre 2013

Effetto au pair

Si cominciano a vedere i primi timidi effetti della presenza costante della Numero Sette. Siamo stati molto fortunati perché, la fanciulla, oltre a essere molto simpatica, è anche un'ottima insegnante. Questa volta sono orgogliosa di poter affermare di aver fatto un'ottima scelta (dopo alcune fregature) Il trittico reagisce diversamente all'esposizione; Leli ormai è bravina, capisce praticamente tutto e sa parlare di moltissimi argomenti. Vic è la rivelazione dell'anno. Con le au pair precedenti non ha mai pronunciato una sillaba in inglese mentre in questi giorni si è finalmente lanciato. Cerca di esprimersi sempre in inglese con la N7 e, quando non conosce una parola, la sostituisce con mmmmm. L'effetto è esilarante. JF, al momento non è un grande oratore manco in italiano. Devo segnalare però che ripete tantissimo, praticamente tutto ciò che sente ed ha una pronuncia molto buona. Le attività strutturate proposte sono diverse: con Leli fa delle vere e proprie lezioncine con prova di lettura e dettato, con Vic qualche piccolo esercizio di preschool e, con tutti moltissima lettura. In genere ogni settimana, fissiamo un argomento che sarà particolarmente approfondito. Questa settimana per esempio il tema trattato era quello delle preposizioni. Per la presentazione dell'argomento ho trovato due strumenti utilissimi: due giochi didattici acquistati su Amazon a prezzo molto modico (Kids grammar preposition 1 e 2) e un bellissimo libro gioco che si intitola " Pull-back busy car book" edito da Usborne. All'interno del volume è presente un piccolo circuito su cui bisogna muovere un'automobilina secondo le indicazioni fornite.

venerdì 4 ottobre 2013

First readers

Oggi, in un ipermercato ho preso un piccolo libricino corredato da CD della linea First readers. Il volumetto si intitola "Dr Daisy " ed è incentrato sulla nomenclatura delle parti del corpo. Leggo sul retro della copertina che l'opera sarà suddivisa in due livelli: Level 1 per un priimo approccio alla lingua inglese e level 2 per l'ampliamento del vocabolario. La storia è carina e riesce ad avere un certo filo logico nonostante l'esiguità dei termini usati. Ai miei bimbastri è piaciuta molto (specie al Vic). Ogni pagina è affiancata dalla traduzione in italiano. Normalmente avrei storto il naso ma devo dire che la cosa si è rivelata utile perchè così pure la Numero sette ha potuto apprendere le parti del corpo e per il trittico è stato estremamente gratificante e motivante questo scambio alla pari. In ogni pagina è presente un piccolo riquadro con il vocabolario e vedo che questa impostazione aiuta la memorizzazione. Al momento il CD è stato ascoltato otto (!) volte e oramai i bimbastri declamano sicuri pezzetti della storia.

mercoledì 2 ottobre 2013

Differenze culturali.

Leli esce dal bagno tutta soddisfatta e annuncia al consesso familiare riunito a tavola"Ho appena fatto la pipì". Immediatamente si ricorda della nostra ospite, l'amabile Numero sette e cerca di coinvolgerla nell'appassionante discorso "Number seven, how do you say pipì (ovviamente mimando l'atto)" La Numero sette palesemente imbarazzata risponde che il termine usato dai bambini è wee wee" Leli piccata (visto che lei CHIARAMENTE non è una bambina) insiste "E per gli adulti?" La Numero sette (ormai paonazza): "Gli adulti non nominano MAI quella parola!" UUUUUUUUUUUUUUUU sarà un lungo anno...

Sfati raduno

Ieri grandiosa giornata in compagnia delle mie dilette sfati e della loro progenie. Dicesi sfati  una donna dalle innumerevoli virtù domestiche che, in più ha avuto in sorte un figlio (o piu di uno, come nel mio caso) prematuro. Ho infatti incontrato questo gruppo,  ormai di amiche carissime, sul forum dei prematuri (www.prematuri.com) quando cercavo disperatamente una risposta ai mille interrogativi che mi poneva la mia minuscola bambina. Credo di poter affermare che, per ciascuna di noi, il forum sia stata la salvezza come luogo privilegiato di incontro e scambio. Con chi altro avrei potuto gioire dei due chili di Leli?(raggiunti a tre mesi) Dei suoi prmi sudatissimi passi? (21mesi), del primo grammo di liofilizzato ingurgitato dalla regina degli inappetenti? Insomma c'è poco da dire, la vita di noi premamme è diversissima da quella della genitrice basic, i traguardi e le aspettative non sono in alcun modo paragonabili. Certo ormai i nostri gnometti sono cresciuti e la prematurità è un ricordo ormai lontano e innocuo. Rimane però fortissima la sensazione di aver condiviso qualcosa di unico che ci ha reso genitori, non dico migliori, ma senza dubbio differenti. I problemi che si trovano ad affrontare ora i nostri bimbastri sono simili a quelli dei coetanei: la scuola, gli amici, le attività sporptive. Spesso rimane solo il loro fisico mignon a testimonianza del loro passato (e la terapia di ormone della crescita). La giornata è trascorsa benissimo. Rimango sempre piacevolmente stupita e commossa nel rilevare il grande affetto e la stima che le sfati nutrono nei miei confronti: nonostante sappiano che sono l'essere più patologicamente ritardatario dell'universo persistono, in onore delle mie origini piemontesi,  nell'affidarmi il compito di preparare gli antipasti. Ehm, noi siamo saliti in auto alle 12.00 e il navigatore segnalava, come orario di arrivo, le ore 14.00. Poi abbiamo recuperato e siamo arrivati a Meda alle 13.30 però in effetti la prossima volta è meglio se mi occupo del dolce. Anche i nostri figli sono incredibilmente affiatati (specie in considerazione del fatto che si vedono al massimo 2/3 volte all'anno) e, quando sono insieme, trovano sempre un sacco di attività ricreative. Domenica, ad esempio, ne hanno elaborata una particolarmente apprezzata dal Pan; il lato femminile del gruppo ha deciso che l'auto del succitato individuo, abbisognasse di una buona e vigorosa pulito e ha deciso di provvedere utilizzando come detergente il liquido antigelo per i vetri, regolarmente custodito nel bagagliaio. L'effetto finale è stato assai pregevole, un alone oleoso che impreziosisce notevolmente il nostro veicolo, ve lo raccomando decisamente.

venerdì 27 settembre 2013

Trenitalia.

Oggi tocca nuovamente a Susa.
Alle ore sei e trenta esco di casa e mi dirigo verso Rosta. Come la scorsa volta mi colloco sulla banchina (già fornita di biglietti ) e mi accingo ad aspettare il treno.
Trenitalia, in successione, mi comunica che il treno proveniente da Torino Porta Nuova e diretto a Susa viaggia con 10, 20, 30, 40, 50 minuti di ritardo. Ci scusiamo per il disagio.  I viaggiatori presenti in stazione, prevalentemente insegnanti e studenti, decidono di prendere il treno per Bardonecchia, che passa mezz'ora dopo, scendere a Bussoleno sperando poi in un pulmann  per Susa. A Bussoleno veniamo accolti da un generale scuotimento di teste, nessun mezzo sostitutivo. Nuovo annuncio: il treno numero...proveniente da Torino Porta Nuova e diretto a Susa è stato soppresso. Ci scusiamo per il disagio. Ci scusiamo eh però il biglietto non ve lo rimborsiamo. Anche se una prof rognosa sobilla tutti i viaggiatori a chiedere il rimborso, il personale di biglietteria imperturbabile concede solo moduli di reclamo. La seccante pendolare persiste con le sue petulanti istanze ma nulla può contro la calma zen dell'impiegata (probabilmente formatasi nel monastero di Antaiji). 
Le indelicate richieste della viaggiatrice terminano con l'arrivo del treno. Non può permettersi di perderlo perchè è già in ritardo di un'ora.
Alle nove varchiamo quindi la porta dell'edificio scolastico. 
Devo dire però che su una cosa concordo pienamente con Trenitalia: la strategia ostruzionistica che tiene nei confronti di Arenaways.
 http://www.altroconsumo.it/vita-privata-famiglia/vacanze/news/antitrust-sanziona-fs-e-trenitalia-per-aver-ostacolato-la-concorrente-arenaways
http://it.wikipedia.org/wiki/Arenaways
Non credo in effetti ci sia un altro modo per arginare una qualsiasi forma di concorrenza.
Un servizio peggiore di questo è addirittura inimmaginabile.




martedì 24 settembre 2013

Una tranquilla giornata...

So che, nell'immaginario collettivo, il mestiere dell'insegnante equivale a un qualsiasi passatempo ozioso cui sono dedite potenziali casalinghe desiderose di sottrarsi al tedio della vita domestiche  o uomini senza nerbo incapaci di dedicarsi a una occupazione perbene.
Praticamente un non lavoro.
Parecchie persone si mostrano  stupite nel vedermi lavorare anche il pomeriggio, le mie amiche (con occupazioni serie ) spesso mi apostrofano con un "Ma come, ti ho telefonato ieri dalle nove alle dieci di MATTINA e tu non hai mai risposto, come mai?"
Le altre mamme dell'asilo mi domandano scandalizzate come mai il piccolo, fragile e berciante JF sia sistematicamente accompagnato dal padre. JF e le sue vibrate rimostranze sono ormai famosi presso l'intero l'istituto comprensivo. Tutte mostrano un vivo compatimento nei confronti del Pan, costretto dai capricci della sua moglie indegna, a sobbarcarsi l'entrata e la vestizione della piccola scimmia urlatrice del grazioso pargoletto. Una, scuotendo la testa mi ha detto: "Certo che ti risparmi un grande dolore delegando, ne fossi capace io...".
Ma come mai la prof si disinteressa così palesemente della creatura che ha incautamente messo al mondo? Perchè  alle otto e trenta non cinguetta giuliva nei locali della scuola d'infanzia ammirando collages di riso e composizioni di cartapesta?
Prendiamo una mattinata a caso...
Oggi mi sono alzata (come ogni lunedì e venerdì) alle ore sei per recarmi alla stazione di Rosta.
Alle ore sei e mezza sono uscita di casa. Fortunatamente tutta la famiglia era addormentata per cui niente ha intralciato la mia sortita. Spesso, prima di guadagnare la porta  devo risolvere alcuni drammi esistenziali quali: "Dov'è  il grembiulino giallo?" "L'asciugamano di JF?", "Ah a proposito la maestra aveva detto che dovevamo portare una copertina bianca...e anche una verde e una viola...", "Mamma non mi hai firmato il diario, mi daranno una nota e tutta la mia carriera scolastica ne sarà  indelebilmente macchiata"(la nostra preadolescente tende parecchio al drammatico in ultimo).
Nella magica alba di stamani però  ho potuto salire in macchina indisturbata. Sono arrivata a Rosta alle ore sei e cinquanta (come da tabella di marcia). Ho parcheggiato (neanche eccessivamente lontano) e mi sono diretta verso il giornalaio per acquistare i necessari documenti di viaggio (dato che, come ricorderete, a Rosta non esistono biglietterie o capistazione).
Ho trovato il giornalaio un pochino sottotono, ha appena accennato una piccola protesta lamentando la scarsa distribuzione di biglietti chilometrici e le lamentele dei viaggiatori che, ahinoi, ricadono interamente sulle sue stanche spalle.
Mi sono quindi serenamente disposta sulla banchina in attesa del treno. Alle 7.05 stavo per obliterare il biglietto quando..."Il treno numero...proveniente da Torino Porta Nuova e diretto a Susa è stato soppresso. Ci scusiamo con i viaggiatori per il disagio."
Treno soppresso???? E me lo chiamate disagio?
Mi sono quindi ridiretta verso l'auto mentre uno studente della mia scuola e la di lui madre, mi hanno supplicato di dargli un passaggio e, visto che era maggiorenne, ho acconsentito.
Il baldo giovanotto e la sottoscritta si sono quindi diretti verso la strada militare che attraversa la Val di Susa.
Per completezza di informazione devo però  aggiungere tre particolari: la mia automobile era in riserva fissa da venerdì, avevo , dopo l'acquisto dei biglietti, cinque euro in tasca e la mia carta di credito risultava  inservibile fino al primo di ottobre avendo io, da una quindicina di giorni, sforato il massimale.
Per tutta la durata del viaggio ho seriamente temuto la sosta forzata in mezzo al nulla e ai cartelli No Tav.
Aggiungo un'altra notiziola: incredibilmente ero fornita di telefono cellulare e detto strumento era pure carico (circostanza praticamente unica) MA detto arnese era comunque inutilizzabile avendomi il Pan cambiato operatore nella sua continua e spasmodica ricerca del piano tariffario più economico dell'universo e la nuova scheda non risultava ancora attiva.
Miracolosamente arriviamo a Susa e pure in orario.
Parcheggio, scendo e una vettura in manovra mi urta violentemente il polpaccio.
Entro a scuola zoppicando vistosamente e mi dirigo verso la mia classe. Manca l'80% degli studenti causa treno per cui mi tocca pure una chilometrica compilazione del registro.
E le lezioni non sono manco ancora iniziate...







Caccia.

Ieri Grey, il nostro sanguinoso felino, ha acchiappato un topo e girava per casa tutto fiero con la sua preda.
Il Vic tutto allarmato:" Mamma, ma non sarà mica il topino dei denti?"

mercoledì 18 settembre 2013

Corso Helen Doron.

L'esperienza ci ha insegnato che, perché il trittico acquisisca una buona conoscenza della lingua inglese, la presenza costante di un'au pair anglofona non  è sufficiente.
La comunicazione infatti deve poggiare su solide basi perché non si verifichi una situazione di chiusura e rifiuto.
Se il bambino non comprende assolutamente niente sarà assolutamente demotivato e probabilmente finirà per evitare l'interazione. Molti famiglie ospitanti infatti riferiscono comportamenti di indifferenza o addirittura di agressività nei confronti delle au pair.
Il Pan ed io abbiamo quindi valutato che fosse opportuno, per integrare il lavoro fatto a casa, la frequenza di un corso di inglese.
La nostra scelta è caduta sul Learning center Helen Doron. L'approccio usato è molto giocoso e il rinforzo casalingo è garantito dalla presenza di CD con canzoncine e filastrocche da ascoltare giornalmente e da un sito dedicato con giochi e materiali di diverso tipo.
Ritengo molto positivo il fatto che il metodo si basi sulla spontaneità della comunicazione e non solo su proposte e stimoli dell'adulto.
La lezione inizia con un cartone animato molto gradevole (non uno di quei minestroni informi senza né capo né coda il cui unico scopo è presentare lessico nuovo) Fun with Flupe.
Dopo la visione del filmato l'insegnante presenta ai bambini la magic box da dove estrae oggetti di vario tipo lasciando però ai bambini la piena direzione della conversazione.
Il Vic è stato il primo ad essere iscritto a ingliss (come lo chiamava da piccolo).  La scelta (ehm lo ammetto) non era stata supportata da profondi ragionamenti psico-pedagogici. Mammà stava frequentando la Siss e la famiglia Gamelli necessitava di un parcheggio un'attività stimolante in orario consono e non in capo al mondo. Le lezioni si tenevano presso l'asilo nido frequentato dal bimbastro  per cui tutte le condizioni erano rispettate, Ci siamo però rapidamente resi conto di quanto fosse proficua la frequenza e abbiamo deciso di estendere anche al resto del trittico quello che consideravamo un mero ripiego. Mi aveva particolarmente colpito notare all'epoca  una maggior competenza e ricchezza lessicale in Vic rispetto a Leli (che all'epoca frequentava la seconda elementare e aveva quindi all'attivo tre anni di inglese scolastico).
La prima parola in assoluto pronunciata da JF è stata "cat" (sempre speciale il mio francesino).
Il corso è inizialmente solo parlato, in età scolare viene introdotta la letto-scrittura.
La nostra scuola di riferimento è questa:http://www.lapecheronza.it/dapa/?page_id=283
nel meraviglioso asilo nido a suo tempo frequentato dai boys.


L'Ape che ronza, asilo nido in Orbassano.
 

Piccola nota per mamme sfati e disorganizzate (non so perché ma sento di dover solidarizzare con la categoria). L'edificio è nelle immediate vicinanze del supermercato Esselunga per cui il tempo impiegato per l'erudimento della nostra adorata progenie può essere da noi utilizzato per una rapida spesa.




martedì 17 settembre 2013

Nuove attività.

Settembre è, come al solito, un mese caratterizzato da una continua emorragia monetaria che sfinisce le già risicate risorse della famiglia Gamelli.
Abbiamo investito centinaia di euro in: scarpe (sette paia), zaino dei  dinosauri, penne cancellabili frixion (tre confezioni doppie, a sei euro l'una), ricambi per penne frixion (due confezioni da tre), pennarelli a punta grossa (due scatole), pennarelli a punta fine (tre scatole), pastelli a cera (una scatola da 12 e una da 24), matite colorate (nella versione normal e maxi, tre scatole), acquarelli, tempere, glitter, raccoglitori ad anelli (quattro), ricambi per raccoglitori ad anelli (un metro cubo),separatori colorati per i ricambi per i raccoglitori ad anelli (due confezioni) quadernoni a righe di prima (dieci), quadernoni a righe di quinta (due), quadernoni a righe di prima (dieci), quadernoni a righe di quinta (3), cartelline rigide (due), cartelline di cartoncino (cinque), album da disegno (uno ruvido e uno liscio), copertine per quaderni di ogni tonalità cromatica, tre risme di fogli A4, una riga (40 cm), un righello, squadre (due), un compasso con rotellina centrale,  sapone liquido (qualche gallone). Credo che la quantità di carta attualmente stoccata nel nostro garage, potrebbe agevolmente contenere lo slancio creativo di un ipotetico novello Stieg Larsson.
Insomma viste le finanze (e la pericolante  pila di materiale vario) ho dovuto, molto a malincuore, contenermi sugli altri acquisti.
Però va detto che lo zaino dei dinosauri lo abbiamo acquistato su Amazon. La spesa minima per avere la spedizione gratuita era già stata raggiunta e sarebbe stato un vero peccato non approfittarne ( non potevo certo perdere l'occasione per risparmiare).
Insomma, lo confesso ho comperato tre libri, uno per ogni figlio.
Per JF ho scelto un delizioso volumetto corredato da stickers. Si intitola Weather and seasons ed è illustrato da Kay Widdowson.

 
Il bambino deve vestire le sagome con gli abiti appropriati secondo le indicazioni che gli vengono fornite in riferimento a diverse situazioni (una giornata in spiaggia, un picnic estivo, una nevicata...).
Il Vic si è invece aggiudicato " First dot-to-dot dinosaur".
La scelta di questo volumetto è stata fatta in considerazione del fatto che coniuga egregiamente due delle principali passioni del Vic: i dinosauri e l'attività di unire i puntini.
 
 
 
Per Leli invece ho preso un libricino con CD della serie " Learn French with Max et Mathilde" e precisamente quello dedicato ai giorni della settimana.
Avevamo già comperato un volumetto di questa serie durante la vacanza londinese e si era rivelato uno strumento veramente prezioso. Il CD è in due lingue (inglese e francese) e aiuta la memorizzazione della corretta pronuncia nelle due lingue. E' un altro dei nostri pezzi forti durante i viaggi in automobile.
 
Chiaramente i libri sono utilizzati dal trittico nel complesso (tranne quello dei dinosauri che il Vic non condividerebbe per nessuna ragione al mondo).

 
 
 
 

venerdì 13 settembre 2013

Oggi...

Oggi è il mio compleanno! Il ventunesimo, come passa il tempo...

Se c'è guerra...

Frequento una deliziosa pagina facebook che ha come scopo la condivisione dell'esperienza di essere una hosting family.
Oggi su detta pagina è stato segnalato un episodio che mi ha lasciato basita (o abbasita come disse una mia allieva).
Una au pair, già collocata presso una famiglia, ha scritto un post per cercare altre ragazze per eventuali uscite e amicizie, specificando di abitare fuori Milano e...ha risposto una potenziale famiglia ospitante che le proponeva  di spostarsi presso di loro, cercando di allettarla con la maggior comodità di una sistemazione centrale.
Siamo dunque arrivati a questo? Circolano scippatori di au pair? Gruppi di aupairofili? E' vero che le ricerche sono sempre lunghe ed estenuanti (per una tipa svampita come me poi una tortura, tenere a mente le caratteristiche e i desideri di decine di ragazze diverse...) e per un paio di mesi all'anno almeno rappresentano un lavoro a tempo pieno.
Brrrrrrrr mi sa che le foto della Numero Sette non le pubblico più (e bene faccio a mantenere un rigoroso riserbo sulla sua reale identità).

giovedì 12 settembre 2013

Al lavoro!

Come i lettori più attenti avranno notato ho cambiato il sottotitolo del blog.
Quest'anno ho tre scuole su tre comuni diversi, 20 ore di insegnamento (le due ore vaganti mi sono poi state assegnate), nove classi, otto libri di testo, quattro diverse materie di insegnamento e 196 allievi.
 Su molti siti che trattano argomenti inerenti l'insegnamento mi hanno detto che è impossibile, che le normative (incise sulla pietra) lo vietano.
Se qualcuno vuole unirsi a me nel giro settimanale per verificare lo ospiterò volentieri.
Lunedì: appuntamento a Rosta (ridente cittadina a 15 km dalla mia) alle ore 7.00
Non esiste una biglietteria per cui il necessario documento di trasporto deve essere reperito presso il giornalaio che vi informerà prontamente che, il suo porgervi il biglietto, è un atto di puro e volontaristico altruismo dato che egli non percepisce alcun compenso per questo indispensabile servizio alla comunità.
ore 7.10 si prende il treno (qualora il giornalaio abbia terminato le sue recriminazioni in tempo utile)
ore 7.51 previsto arrivo a Susa
8.00-14.00 lezioni (cinque  ore ininterrotte in cinque differenti classi)
14.09 si riprende il treno in direzione Rosta. Anche Susa non dispone di una biglietteria e qui ci si rivolge al vicino bar - tabaccheria. Il tabaccaio però non è incline al dibattito a sfondo sindacal-sociale per cui probabilmente il treno non lo perderete.
15.00 previsto arrivo a Rosta
Martedì: giornata leggera, solo due ore al Curie di Grugliasco e ce la caviamo con due classi e solo 18 km di automobile.
Mercoledì: quattro ore al Natta di Rivoli con due classi. Una full immersion filosofica praticamente...
Giovedì: nuovamente al Curie per quattro ore.
Venerdì: replica del lunedì.
Ce la posso fare, ce la posso fare...

mercoledì 11 settembre 2013

La famiglia cresce...

In seguito alla prematura dipartita della compianta Gocciola, cricetina bianca e grigia e a un mese di lagne ben articolate, Leli domenica ha ottenuto (incredibilmente dal Pan) un altro criceto.
Eravamo in automobile, di ritorno dal soggiorno in montagna, quando passando a Carmagnola la bimbastra, forte della promessa paterna, ha preteso una sosta immediata per provvedere all'acquisto della gradevolissima bestiola.
Ebbene si lo ammetto; sono un'animalista convinta, mi piace che i miei figli amino la natura e cerco di favorire la loro convivenza con bestiole varie ma...i criceti mi fanno impressione! (per non dire di peggio). Alla lunga sono dei topi...
La convivenza con il penultimo roditore mi ha particolarmente provato: Raphael (nome datogli in onore delle sue origini francesi dato che  l'avevamo comprato in Costa Azzurra) aveva frequentemente dei collassi e andava rianimato con massaggi e calore. Ricordo ancora la sgradevolissima sensazione di dover manipolare quel mucchietto di ossa...
In automobile, al momento di scegliere il nome per il nuovo acquisto, il Vic ne rivendica con vigore la comproprietà e rifiuta decisamente la proposta di Leli di chiamarlo Pepper (il Vic ama nomi più articolati e comprensivi di cognome).
Il Pan gli propone allora di pagarlo per metà, dando a Leli quattro euro.
Il Vic afferma di non essere in possesso di tale strabiliante somma. Il Pan gli ricorda la mancia dei nonni e il regalo del topino dei denti, comunicandogli che è il fortunato possessore di 20 euro e informandolo che può dare a Leli un biglietto da cinque euro ricevendone in cambio una moneta da un euro.
Urlo indignato del Vic: "Ma così io ci perdo!!!".
Alla fine i due si accordano su Peperoncino Piccante (in onore della sagra del peperone) familiarmente detto Pepper.

Inizi

Leli inizia quest'anno la prima media. Devo dire che la cosa mi fa un po'  impressione, non sono più la mamma di una bambina ma di una ragazzina.
La nostra preadolescente sclera e urla almeno dieci volte al giorno: non le ho comprato i pennarelli, non ha i pantaloncini corti per far ginnastica e...a proposito le magliette dove sono? La prof di matematica è antipaticissima e l'astuccio dell'anno scorso è andato perso...
Buaaaaaaaaaaaa non posso farcela!
Il Vic invece ha iniziato la prima elementare. Ha avuto il suo zaino dei dinosauri (anche se senza tirannosauro in rilievo).
 Con la loquacità che gli è solita ad ogni domanda sulle attività scolastiche risponde che non ricorda.
Il mio fringuello del resto si è già distinto il primo giorno; dopo il saluto del sindaco la maestra ha invitato i genitori ad accompagnare i bambini in aula ed ha iniziato ad illustrare le regole della classe, ricordando che la più importante è senza dubbio quella che richiede l'alzata di mano per prendere la parola.
Un allievo alza prontamente la mano e propone alla comunità intera il seguente quesito: "Maestra ma io devo stare attento proprio sempre sempre?"
Chiaramente ero imparentata con il soggetto in questione.

domenica 8 settembre 2013

Number seven

Abbiamo un' altra novità!
Il tre settembre è arrivata La numero sette, au pair inglese (di Manchester).
Finora le inglesi si erano mostrate oltremodo restie e riluttanti a soggiornare presso di noi perciò reputo la sua venuta un colpo di fortuna straordinario.
I bambini erano ancora in montagna dai nonni per cui, approfittando del mio status di mamma single e dell'incredibile spazio creatosi nel sedile posteriore sono andata a prenderla all'aeroporto.
La deliziosa fanciulla bionda ha perciò avuto un immediato saggio della perfetta organizzazione Gamelli.
Tanto per cominciare non è stato possibile individuare il benchè minimo spazietto che mi permettesse di lasciare la macchina alla cavolo ma non troppo...ehm di sostare temporaneamente in uno spazio non delimitato, per cui ho dovuto dirigermi verso l'orrido parcheggio pluripiano.
La macchinetta, forse consapevole della mia ostilità, si è rifiutata di erogarmi il biglietto per 20 minuti di seguito.
A nulla sono valse minacce e lusinghe...niet.
La situazione si è sbloccata solo con l'aiuto di un addetto.
Con 30 minuti di ritardo mi scapicollo quindi verso il gate degli arrivi (fortunatamente pure l'aereo era in ritardo) e accolgo la N7 rantolando come un buldogg asmatico in astinenza da liquidi.
Saluti, baci e abbracci (a proposito, ma quanti bagagli ha?) e ci ridirigiamo verso il parcheggio.
Altri dieci minuti passano allegramente nel tentativo di capire dove sia possibile pagare la sosta.
Qui arriva un altro problemino.
Ehm io esco sempre senza soldi (che tanto ci ho sempre la carta di credito) ma...COLPO DI SCENA! L'infernale macchinetta accetta solo contanti. Torno in auto, raccatto tutte le monete che trovo  e raccolgo i preziosi cinque euro (cioè...cinque euro per 20 minuti di sosta).
La Numero Sette osserva le mie manovre con curiosità mista a preoccupazione (la devo pure far alzare per frugare sotto il tappetino del sedile passeggero).
Torno dunque alla postazione per il pagamento automatico e...RI-SORPRESA...la macchinetta accetta solo banconote.
Mentre mi sto per accasciare in preda allo sconforto però arriva una signora che, non accorgendosi del mio biglietto già inserito, paga la mia sosta! Le rifilo tutto il monetame e mi infilo in auto.
Torniamo a casa (per dovere di cronaca mi tocca confessare che, distratta dalla chiaccherata con la N7, ho imboccato la tangenziale nel senso di marcia opposto e ci ho messo quindi clamorosamente il doppio del tempo necessario).
A casa ci attende impaziente la Numero Uno (per una serie di motivi la ospitiamo qualche mese).
A casa nostra al momento sono quindi presenti DUE au pair e nessun marmocchio.
Mi sa che ho trovato la formula ideale...

venerdì 6 settembre 2013

Convocazioni.

Il 4 settembre 2013 alle ore 14.00, mi sono recata presso l'istituto Plana di Torino per partecipare al tombolone gigante che va sotto il nome di "Convocazioni".
Il simpatico giochino , che allieta la vita di ogni supplente al ritorno dalle vacanze e che  dovrebbe servire ad occupare le cattedre vacanti, in realtà è un chiaro tentativo di minare il già precario equilibrio mentale degli insegnanti e di spingerli alla  reciproca eliminazione fisica.
Sono uscita prestissimo perché la portata dell'evento è tale da mettermi in fibrillazione già dalla serata precedente. 

Arrivo nelle vicinanze della sede, parcheggio  l’automobile , incredibilmente non in capo al mondo, ed entro nella scuola.

Le convocazioni sono nell’aula magna che, fino alle ore 13.55 rimane ermeticamente sprangata.

Gli  aspiranti docenti si dispongono quindi davanti  alla porta e cominciano a delirare variamente:

“Nooooooooo le ore a Ulzio no!”

“Secondo voi, io che abito a Torino,  non ho la patente, patisco il mal d’autobus e ho la fobia dei  treni, posso prendere una cattedra a Pinerolo?”

“Tu in che posizione sei? Io quarantottesimo, l’anno scorso ero cinquantatreesimo poi tre colleghi si sono trasferiti, due non hanno voluto la cattedra in montagna e ora eccomi qui!”

“Che numero sei? Vorrei sapere quelli davanti a me cosa pigliano”

L’ultima domanda è stata rivolta alla sottoscritta che, vivendo perennemente nella più beata e improvvida ignoranza , non ne aveva la minima idea.

Tutti (tranne indovinate chi) erano muniti di

A)     Graduatoria stampata

B)      Elenco delle scuole disponibili

C)      Mappatura della dislocazione dei vari edifici scolastici.

Gli occupanti le prime posizioni in graduatoria erano tutti presenti e, man mano che le sedi venivano assegnate, i diligenti possessori  della preziosa documentazione summenzionata, spuntavano le scuole non più disponibili.

Io, circa alla terza scuola, ho perso ogni riferimento spazio-temporale per cui sono rimasta supinamente ad aspettare il mio turno (qualora fosse arrivato un mio turno).

Incredibilmente arrivano al mio nominativo e la variegata  scelta a mia disposizione si compone di:

A)     Cattedra intera a Susa

B)      Cattedra intera a Ivrea

C)      Spezzoni vari

Considerato che abito a Rivalta di Torino mi oriento verso gli spezzoni e così riesco a comporre la cattedra in assoluto più bella al mondo: otto ore a Susa, sei ore a Grugliasco e quattro ore a Rivoli.
Giusto per aggiungere un pizzico di suspence non è ancora chiaro se le sei ore saranno a Grugliasco o nella sede staccata di Collegno
Appena torno al posto vengo assalita da una collega (che ha già la SUA cattedra).
" Ma tu le vuoi le due ore residue di Susa?"
"Perché se non ti interessano le prenderei volentieri io..." e parte a raccontarmi una complicatissima storia di funambolici incastri passati, presenti e futuri. 
Ecco cosa mi differenzia dai colleghi rampanti, io manco so dov'è la scuola, altro che tenere la contabilità delle ore avanzate, non assegnate, restituite, createsi dal nulla, piovute dal cielo...

Ricomincia quindi la vita da trottola impazzita.